23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Salute e vaccini

Papillomavirus umano (Hpv), arriva in Italia il nuovo vaccino 9-valente

Presentato al Congresso Eurogin 2016, il nuovo vaccino contro l’HPV, efficace e sicuro anche per il maschio

HPV, arriva il vaccino 9-valente
HPV, arriva il vaccino 9-valente Foto: Alexander Raths Adobe Stock

ROMA – Arriva anche il Italia il nuovo vaccino 9-valente contro l’HPV, il papillomavirus umano. L’annuncio è stato dato dagli esperti durante il Congresso Internazionale Eurogin 2016, che si tiene a Salisburgo dal 15 al 18 giungo. Una vera arma di prevenzione contro un’infezione che, secondo i dati dell’OMS, colpisce fino all’80% delle donne sessualmente attive e il 50% degli uomini nel corso della vita. Il nuovissimo vaccino 9-valente si ritiene abbia un’efficacia dimostrata del 97%.

Un’evoluzione
Il nuovo vaccino 9-valente rappresenta un’evoluzione dei due vaccini presenti e raccomandati fino a oggi in Italia: il bivalente e il quadrivalente. Tra i vantaggi di questo nuovo vaccino vi sono un incremento di circa il 20% in più nella riduzione dei cancri da HPV e del 50-80% in più delle lesioni precancerose. La protezione diretta dai 9 principali tipi di HPV (6-11-16-18-31-33-45-52-58) in entrambi i sessi porterà in futuro a una quasi eliminazione delle patologie HPV correlate. Nelle farmacie italiane il vaccino sarà disponibile tra ottobre e novembre prossimi.

  • Le infezioni da HPV: colpiscono sia uomini che donne. Recenti studi clinici hanno evidenziato che solo in Italia tra gli uomini si registrano ogni anno 2.000 nuovi casi di carcinomi (oro-faringeo, ano-rettale e del pene) e 4.400 nuovi casi (oro-faringeo, vaginale e della cervice uterina) tra le donne.

Non solo sesso
Pensando all’HPV si fa subito un collegamento con il sesso, in particolare quello orale. Ma non è così. «L’infezione da HPV – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli Studi di Milano e presidente WAidid, Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici – non si contrae solo per via sessuale e non colpisce solo le donne. Infatti, anche per via cutanea e coinvolge entrambi i sessi. La maggior parte delle infezioni, fra il 70 e il 90%, è transitoria perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno, ma nei casi più gravi è l’origine di carcinomi e lesioni precancerose». «Il nuovo vaccino 9-valente – prosegue la Esposito – rappresenta un’importante novità nello scenario della prevenzione, un nuovo strumento di protezione verso il maggior numero di tumori da HPV, anche nel maschio. La maggiore prevalenza di infezioni da HPV si riscontra all’età di 20 anni, proprio in coincidenza con il recente inizio dell’attività sessuale, per questo motivo la vaccinazione deve essere somministrata prima di entrare in contatto con il virus per avere la massima protezione possibile. L’età ideale è fra i 9 e 14 anni di età: in Italia la strategia scelta è la vaccinazione con una schedula a 2 dosi fino a 14 anni; con 3 dosi dopo i 14 anni. Nei soggetti immunocompromessi, si raccomanda la vaccinazione con 3 dosi. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccini 2016-2018, ancora in attesa di approvazione, prevede la vaccinazione universale anti-HPV».

  • Oltre cento tipi di virus. Sono oltre 100 i tipi di virus HPV. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si stima che circa l’89% dei carcinomi da HPV e l’82% delle lesioni precancerose di alto grado siano correlati ai 7 tipi di HPV: 16/18/31/33/45/52/58. Di questi, il tipo 16 e il tipo 18 sono ad alto rischio oncogeno, mentre il 6 e l’11 sono all’origine delle lesioni precancerose. In Italia si registrano ogni anno 80mila nuovi casi di condilomi genitali nei maschi e 130mila nelle femmine.

I responsabili dei tumori
I tipi di HPV con potenzialità oncogene sono la causa di circa il 90% dei tumori dell’ano, 70% dei tumori della vagina, 50% dei tumori del pene e 40% dei tumori della vulva –  oltre a essere responsabili della totalità dei tumori della cervice uterina. L’HPV risulta inoltre responsabile del 26% – ed è coinvolto in circa il 60% – dei tumori dell’orofaringe (inclusi i tumori delle tonsille e della base della lingua). A livello mondiale, sebbene la prevalenza delle infezioni da HPV in donne asintomatiche possa variare dal 2 al 44% (dati ISS), l’infezione da HPV rappresenta la causa necessaria perché si sviluppi il cancro del collo dell’utero. Con circa 500mila nuovi casi all’anno e 250mila decessi è il primo tumore riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come totalmente riconducibile a un’infezione. Nell’Unione europea, è il secondo tumore più frequente tra le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni, dopo quello della mammella.

La prevenzione
«La prevenzione secondaria del carcinoma della cervice uterina – spiega Susanna Esposito – si attua attraverso la diagnosi precoce con il pap-test, uno screening citologico cervicale che consente di identificare le lesioni precancerose e di intervenire prima che evolvano in carcinoma. In Italia, il pap-test è raccomandato ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 64 anni. Per gli uomini non esiste, invece, alcun programma di screening preventivo, se non la vaccinazione».

  • Alcuni tra i fattori che favoriscono la persistenza dell’infezione e l’insorgenza del tumore al collo dell’utero
    Cofattori ambientali ed esogeni: fumo di tabacco, contraccettivi ormonali, coinfezione con altri agenti infettivi sessualmente trasmessi
    Cofattori virali: tipo di HPV e coinfezioni con altri tipi di HPV, varianti di HPV, grandezza e ripetizione dell’inoculum e integrazione virale
    Cofattori dell’ospite: numero di gravidanze (rischio relativo fra 1,08 e 1,12 per ogni gravidanza), alti livelli di ormoni endogeni, fattori genetici, risposta immune individuale e numero di partner sessuali.

I consigli delle autorità sanitarie
Sia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che le autorità sanitarie di tutti i Paesi, in generale, raccomandano una vaccinazione anti-HPV precoce. In genere si consiglia già tra i pre-adolescenti, in un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni, quando la risposta immunitaria è migliore e il beneficio è massimo. La vaccinazione contro l’HPV in alcuni Paesi come Stati Uniti, Canada, Australia, Danimarca e Svezia è raccomandata già da molti anni anche per la popolazione maschile. In Italia, attualmente in 9 Regioni (Trentino, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) viene compiuta la vaccinazione universale contro l’HPV, vaccinando anche il maschio.