29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Malasanità

Aborti clandestini: fermati ginecologo e anestesista a Messina

Il ginecologo e l’anestesista costringevano le pazienti a rivolgersi al loro studio privato. Ora sono stati fermati dalla Polizia di Messina con l’accusa di aver compiuto aborti clandestini

Aborto, due medici arrestati per pratica clandestina
Aborto, due medici arrestati per pratica clandestina Foto: Shutterstock

MESSINA – Procuravano aborti clandestini a pagamento e costringendo le pazienti a rivolgersi al loro studio privato, con il rischio di complicazioni e per la salute delle donne. Sono un ginecologo e un anestesista ora fermati dalla Polizia di Messina, dopo che la ha emesso il provvedimento di fermo a carico dei due sanitari: Giovanni Cocivera, dirigente del Reparto di Ginecologia e Ostetricia del Piemonte-Papardo, e per Giuseppe Luppino, primario del Reparto Anestesia e Rianimazione presso la stessa azienda.

Convinte con l’inganno
I due medici, raggiunti qualche ora fa dal fermo della Procura emesso dal sostituto procuratore Marco Accolla e dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, sono ritenuti i diretti responsabili di un giro di aborti clandestini. I due sanitari avrebbero convinto una serie di donne in stato di gravidanza ad abortire, in cambio di denaro e con l’inganno. La condotta, in violazione della normativa vigente, avrebbe avuto luogo nello studio privato di uno dei due. Lo studio, privo dei prescritti requisiti igienico-sanitari e ostetrico-ginecologici necessari metteva a serio rischio la salute delle donne.

Arrestati
I due medici arrestati dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Polizia Stradale di Messina, prestavano servizio presso le aziende ospedaliere cittadine alle quali le donne si rivolgevano per ottenere assistenza. Qui, approfittando del loro ruolo, avrebbero ingannato le vittime sostenendo falsamente che non era possibile fruire di un intervento in ospedale, per via della mancanza di posti disponibili e per lunghissime liste di attesa. L’alternativa, praticamente obbligata, era dunque affrontare l’intervento nel loro studio privato e a pagamento.