19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Approfondimento: il Ginkgo (Ginko)

Le proprietà del Ginkgo Biloba: aumenta la memoria e previene il danno ischemico

Migliora la memoria, aumenta l’irrorazione dei tessuti e la circolazione a livello cerebrale. Ricchissimo di antiossidanti ad azione antiradicalica, è il Ginkgo Biloba

Il Ginkgo Biloba, alla stregua di molte altre piante adoperate a scopo fitoterapico, è originario dei Paesi asiatici, in particolare Cina e Giappone. Usato da millenni, anche l’albero del Ginkgo (o Ginko) non fa eccezione: le sue proprietà sono state pluriverificate dalla scienza moderna. Il suo uso è per lo più conosciuto per la cura dell’insufficienza circolatoria cerebrale. Ma in realtà possiede molte altre virtù terapeutiche e pochissimi effetti collaterali.

Un relitto preistorico
Il Ginkgo sembra essere uno degli alberi più antichi del nostro pianeta: gli scienziati parlano di ben 200 milioni di anni. Tant’è vero che Darwin lo descrisse come «relitto preistorico e fossile vivente». E’ infatti uno dei pochi alberi sopravvissuti alle intense modificazioni climatiche e ambientali della Terra. Il primo studio serio su questa arcaica pianta è quello condotto da Kaempfer nel 1712. È stato grazie a lui che arrivò a diffondersi in Inghilterra nel 1754. Oggi è una delle piante ornamentali più usate nei parchi, forse anche perché ha una resistenza incredibile ai repentini cambi di temperatura, resistendo sia al caldo torrido che a 40 gradi Centigradi sotto lo zero.

  • Approfondimento: i principi attivi del Ginko (Ginkgo) Biloba
    Contiene per lo più glicosidi flavoidici come la luteolina, il gikgetolo, il kaempferolo e la famosa quercetina. Ma anche acidi ginkgolici, antocianosidi, lattoni sesquiterpenici come il bilobalide e terpeni (ginkgolide A, B, C, M, J).

Ottimo per l’insufficienza circolatoria cerebrale
Il Ginkgo è universalmente conosciuto come rimedio per migliorare l’insufficienza circolatoria, specie a livello cerebrale. Per tale motivo diviene il rimedio principe per le turbe circolatorie causate dall’età. Ottimo come preventivo dai cinquant’anni in su. I suoi estratti sono indicati anche per tutti i disturbi correlati a problemi di circolazione come l’ictus, le cefalee, le vertigini, la perdita del visus, mancanza di memoria eccetera.

Migliora anche la circolazione degli arti inferiori
Il Ginkgo Biloba è indicato anche in caso arteriopatie degli arti inferiori associate al dolore. Ottimo anche nei mesi estivi come preventivo di edemi, insufficienza circolatoria nonché vene varicose, cellulite e ritenzione idrica.

Un potente inibitore del PAF
Il Ginkgo è considerato un potente inibitore del Platelet activatin Factor (PAF) altrimenti detto fattore attivante le piastrine. Tale proprietà sarebbe resa possibile grazie alla presenza di flavonoidi, noti antiossidanti e antiradicalici. Essi riducono il rischio di allergie, infiammazione, rischi cardiovascolari, ipercolesterolemia ecc. Migliora la diuresi e la circolazione sanguigna. Il PAF è coinvolto anche nel meccanismo di broncocostrizione, per tale motivo il Ginkgo può essere un valido aiuto nei soggetti affetti da asma.

  • Approfondimento: cos’è il PAF
    Sostanzialmente è un mediatore chimico dell’infiammazione. Viene rilasciato grazie ad alcuni globuli bianchi denominati basofili. Esso contrae la muscolatura liscia dei polmoni, dell’utero e dell’apparato gastrointestinale. Può provocare uno stato infiammatorio caratterizzato da aggregazione piastrinica, trombi, allergie e aterogenesi. Può arrivare al punto di provocare un gravissimo collasso della pressione arteriosa. Alcuni studi scientifici lo associano alla formazione del processo di lipossigenasi 5 coinvolto nell’ossidazione del colesterolo.

Gli effetti più importanti del Ginkgo
Le foglie di Ginkgo hanno dimostrato di possedere una spiccata azione vaso-regolatrice, vasodilatatrice (delle arterie) e vasocostrittrice delle vene. Allo stesso tempo riduce il rischio di aggregazione piastrinica, l’iperpermeabilità capillare migliorando la circolazione a livello tissutale e la captazione di glucosio e ossigeno. Previene il danno ischemico, riduce il rischio di aterosclerosi, l’infiammazione e migliora la memoria.

  • Approfondimento: I semi sono degli antielmintici
    Nei Paesi asiatici i semi dell’albero di Ginkgo Biloba vengono chiamati Pa-kwo e sono considerati un rimedio eccezionale contro i parassiti dell’intestino.

E’ efficace nel trattamento degli acufeni?
E’ un rimedio che si usa da molti anni per la cura degli acufeni. Tuttavia, la scienza medica sembra non aver confermato l’efficacia di tale terapia. Probabilmente il problema è dovuto al fatto che spesso la causa di acufeni è sconosciuta, quindi potrebbe non derivare da insufficienza circolatoria. Molte ricerche [1,2,3] – tra cui anche una pubblicata sul prestigioso British Medical Journal – non sono riuscite a trovare alcun nesso tra assunzione di Ginkgo e miglioramento del tinnito.

Gli effetti sulla memoria
Uno studio pubblicato su Psychopharmacology [4], ha evidenziato l’effetto del Ginkgo sul miglioramento della memoria a breve e lungo termine, in soggetti di mezza età. Durante la ricerca è stato somministrato un estratto contenente 60 mg di Ginkgo biloba e 100 mg di un estratto standardizzato di Panax ginseng per la durata di tre mesi.

Come usarlo
E’ bene scegliere sempre estratti standardizzati in flavonoidi al 24 percento e ginkgolidi al 6 %. La dose media consigliata è di 240 mg al giorno. A scopo preventivo le dosi possono essere dimezzate. Se si utilizza la tintura madre preparata con foglie fresche (titolo 65°), la dose è di 30 gocce due o tre volte al giorno in poca acqua.

Effetti collaterali del Ginkgo Biloba
Il Ginkgo Biloba non presenta quasi nessun effetto collaterale, se non lievi mal di stomaco, vomito e diarrea. In rari casi potrebbe causare stitichezza, accelerazione del battito cardiaco, vertigini e mal di testa qualora si assumano dosaggi elevati [5].

Interazioni con farmaci di sintesi
Può interagire negativamente con l’acido-acetilsalicilico causando emorragie oculari. Utilizzarlo in concomitanza con il Warfarin mette il soggetto a rischio di emorragie cerebrali. Il rischio di emorragie si verifica anche con farmaci a base di ticlopidina, pentossifillina e trombolitici. È bene evitare anche l’assunzione contemporanea con la papaverina che potrebbe potenziare eccessivamente l’effetto sui corpi cavernosi [6].

Controindicazioni
E’ sconsigliato in caso di rischio emorragico, assunzione di anticoagulati, antiaggreganti piastrinici e inibitori I-MAO. È altresì da evitare prima di un’operazione.

[1] BMJ. 2001 Jan 13;322(7278):73. Effectiveness of Ginkgo biloba in treating tinnitus: double blind, placebo controlled trial. Drew S1, Davies E.

[2] Cochrane Database Syst Rev. 2013 Mar 28;3:CD003852. doi: 10.1002/14651858.CD003852.pub3. Ginkgo biloba for tinnitus. Hilton MP1, Zimmermann EF, Hunt WT.

[3] Audiology. 1994 Mar-Apr;33(2):85-92. Ginkgo biloba extract for the treatment of tinnitus. Holgers KM1, Axelsson A, Pringle I.

[4] Psychopharmacology (Berl). 2000 Nov;152(4):353-61. The memory enhancing effects of a Ginkgo biloba/Panax ginseng combination in healthy middle-aged volunteers. Wesnes KA1, Ward T, McGinty A, Petrini O.

[5] Tidsskr Nor Laegeforen. 2012 Apr 30;132(8):956-9. doi: 10.4045/tidsskr.11.0780. [Ginkgo biloba--effect, adverse events and drug interaction]. Roland PD1, Nergård CS.

[6] Fabio Firenzuoli – Interazioni tra Erbe alimenti e farmaci – Tecniche Nuove Edizioni