29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Sanità malata

600 giorni per una Tac a una malata di tumore. Lorenzin manda gli ispettori

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin vuole fare chiarezza e ha disposto l’invio di una task force a Lecce per il caso di Santina Geusa, una paziente malata di cancro che in fase di richiesta di una Tac addominale in una Asl del Salento il 22 febbraio scorso, si è vista fissare l’appuntamento per il 20 ottobre 2017

Tac, quasi due anni di attesa per una paziente oncologica
Tac, quasi due anni di attesa per una paziente oncologica Foto: Shutterstock

ROMA – E’ necessario fare dei distinguo quando a richiedere un esame è una persona che ne ha un’evidente urgenza. Tuttavia questo non è accaduto a Santina Geusa, una paziente oncologica che si è vista fissare l’appuntamento per eseguire una Tac addominale a 600 giorni di distanza, quasi due anni dopo. In seguito all’accaduto, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto l’invio di ispettori all’Asl coinvolta nella faccenda.

C’è malato e malato
«Quando a chiedere l’esecuzione di una prestazione diagnostica è una persona affetta da malattia oncologica, tale richiesta assume caratteristiche di urgenza e i tempi di attesa devono essere ragionevoli, dunque brevissimi – chiarisce il Ministero in una nota – A Lecce la richiesta della signora Santina Geusa, malata oncologica, è stata invece trattata come una richiesta ordinaria. Un caso sul quale, in attesa anche della relazione sui fatti della Regione Puglia, dovrà fare chiarezza la task force del ministero della Salute, convocata per domani dal ministro Beatrice Lorenzin».

La Task force
La task force predisposta dal Ministero comprende Carabinieri del Nas, esperti di Agenas e tecnici nominati da Ministero e Regioni. Il team dovrà acquisire tutti gli elementi relativi al caso della signora Santina Geusa, che a seguito di insistenze è tuttavia poi riuscita a sottoporsi alla Tac in tempi più ragionevoli: lo scorso 8 marzo. Tuttavia, sottolinea il Ministero, questo «non rende meno urgente un’istruttoria rigorosa che faccia piena luce sul caso».