29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Impiantato un nuovo cuore artificiale a levitazione magnetica

Il primo cuore magnetico impiantato in paziente pediatrico

Per la prima volta al mondo è stato impiantato un cuore magnetico in un paziente pediatrico, una ragazza di 16 anni affetta da miocardiopatia dilatativa severa. L’operazione è stata eseguita all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma

ROMA – Per la prima volta al mondo, un nuovo cuore artificiale a levitazione magnetica è stato impiantato con successo in un paziente pediatrico. L’intervento è stata eseguito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma a opera di un team del Dipartimento medico chirurgico di cardiologia pediatrica, diretta dal dottor Antonio Amodeo, responsabile ECMO e assistenza meccanica cardiorespiratoria.

Una grande innovazione
La novità sta all’interno di questo nuovo dispositivo, ed è una pompa centrifuga a levitazione magnetica che consente di eliminare l’attrito tra le parti meccaniche e il sangue, oltre a evitare l’attrito tra le parti meccaniche, riducendo così di molto gli eventi avversi. L’impianto del cuore magnetico è stato eseguito il 7 gennaio scorso come soluzione ponte a causa del rischio di morte improvvisa causato dalla patologia. L’operazione è avvenuta su una ragazza di 16 anni affetta da miocardiopatia dilatativa severa, in attesa di un cuore compatibile per il trapianto. Cosa che è poi avvenuta 4 giorni dopo (l’11 gennaio), quando si è reso disponibile un cuore compatibile per il trapianto.

Via libera in Europa
Mentre negli Stati Uniti è ancora in corso un trial clinico per ottenere l’autorizzazione all’uso, in Europa ha ottenuto il marchio CE nell’ottobre del 2015, ma da allora è stato impiantato solo su pazienti adulti. Visiti gli ottimi risultati ottenuti nella sperimentazione europea, il team del Bambino Gesù ha richiesto il permesso alla casa produttrice, la St. Jude Medical, di utilizzare questo modello per la prima volta al mondo su un paziente pediatrico. Dal trial europeo si sono evidenziati una sopravvivenza del 98 per cento a 30 giorni dall’impianto e del 92 per cento a 6 mesi. Infine, su 50 pazienti adulti trapiantati non si sono registrati eventi avversi come trombosi, emolisi o malfunzionamenti meccanici, che sono tra le cause principali di morte.

Come funziona
Il dispositivo funziona grazie a una pompa centrifuga a levitazione magnetica. Questo mantiene il rotore sospeso, impedendogli di entrare in contatto con altre parti meccaniche. Una soluzione efficace perché evita che i globuli rossi si danneggino durante il passaggio del sangue nel dispositivo riducendo fenomeni avversi come l’emolisi. Inoltre, previene l’usura del dispositivo impedendo l’attrito delle parti meccaniche tra di loro. Oltre che come soluzione ponte in attesa del trapianto di cuore, può essere utilizzato anche come soluzione definitiva (destination therapy) per chi non è eligibile per il trapianto d’organo, a causa della sua patologia.

Una grande opportunità
«Ci è stata data l’opportunità di utilizzare per primi su un paziente pediatrico questo nuovo dispositivo alla luce dell’esperienza maturata negli anni dal Bambino Gesù nel campo degli impianti di cuori artificiali – spiega il dottor Antonio Amodeo – È stato un intervento reso necessario dai rischi di morte improvvisa a cui la ragazza era sottoposta a causa della sua patologia. Il nuovo dispositivo magnetico offriva garanzie migliori in termini di efficacia e di sopravvivenza, e infatti la ragazza a distanza di sole 16 ore dall’intervento era sveglia e in ottime condizioni. Oggi la ragazza sta bene ed è stata dimessa dall’Ospedale il primo febbraio dopo il trapianto cardiaco».

Dal primo cuore artificiale
Il primo impianto di cuore artificiale è stato realizzato nel 2002 proprio dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Da quella data sono stati impiantati oltre 60 cuori artificiali. Il 30 settembre 2010 l’équipe medica dell’Ospedale ha eseguito l’impianto del primo cuore artificiale permanente su un paziente pediatrico portatore di distrofia di Duchenne. Nell’aprile del 2012, per la prima volta al mondo, è stato eseguito l’impianto del più piccolo cuore artificiale (11 g di peso) su un bambino di appena 16 mesi. Nel periodo 2011-2015, l’Ospedale Bambino Gesù ha coperto quasi il 50% del fabbisogno di impianti di cuori artificiali pediatrici in Italia.