31 luglio 2025
Aggiornato 00:00
Lo studio

Cancro, dietro ci sarebbe una proteina a guardia del corpo

Dietro allo sviluppo del cancro ci sarebbe una proteina che combatte le infezioni virali nel nostro corpo, che indurrebbe involontariamente una mutazione nel genoma, sfruttando una debolezza nel processo di replicazione del Dna

MOSCA ─ Un nuovo studio della prestigiosa Accademia Russa delle Scienze ha rivelato che dietro allo sviluppo del cancro potrebbe esserci una proteina, incaricata di difendere il corpo dalle infezioni virali, che indurrebbe mutazioni nel genoma sfruttando una debolezza nel processo di replicazione del Dna.

Proteina utile, ma pericolosa
Utile ma pericolosa, così è stata definita dal team di ricercatori russi e svizzeri che hanno decodificato questa proteina del sistema immunitario, chiamata APOBEC. Ecco pertanto che un’arma di difesa dalle aggressioni esterne, invece di mantenere la salute del nostro organismo potrebbe concorrere allo sviluppo di malattie gravi come appunto il cancro.

La ritrovi nei tumori
Il prof. Vladimir Seplyarskiy e colleghi hanno scoperto che la proteina APOBEC induce delle mutazioni cellulari che si possono trovare in molte cellule tumorali in tutto il genoma. «Siamo stati molto sorpresi nel constatare che nei tumori da APOBEC il tasso di mutazione è equamente distribuito in tutte le regioni ─ ha spiegato Vladimir Seplyarskiy ─ Quando APOBEC è coinvolta, le mutazioni si verificano in anticipo durante la replica, e colpiscono geni importanti». Oltre a ciò, fa notare il prof. Seplyarskiy, queste mutazioni tendono a essere più deleterie rispetto ad altri tipi di mutazioni.

Un solo tipo di Dna
Gli scienziati sapevano che APOBEC può mutare solo DNA a singolo filamento. Sapendo ciò, con questo studio hanno voluto identificare in quale direzione stava andando la forcella che si forma durante la replica del Dna. L’obiettivo era identificare le regioni del Dna che rimangono a singolo filamento per il periodo di tempo più lungo. «Per la prima volta in assoluto siamo riusciti a farlo in cellule umane ─ sottolinea il dott. Sergey Nikolaev, genetista presso l’Università di Ginevra (UNIGE) in Svizzera ─ Siamo stati in grado di identificare la direzione della forcella di replica per circa il 20 per cento del genoma, e abbiamo trovato un numero doppio di mutazioni». Questa scoperta permetterà di comprendere meglio come le cellule tumorali replicano il loro Dna in modo diverso da quanto fanno le cellule sane.