16 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Operazione mai eseguita negli Stati Uniti

Ecco il primo trapianto di pene

Nel giro di breve, un soldato che ha riportato una grave ferita da una bomba potrà riavere il suo organo sessuale andato perduto, grazie a un donatore di organi. Il primo trapianto di pene negli USA

BALTIMORA – Anche chi è stato vittima di una mutilazione ai genitali a causa di un incidente o, come nel caso di molti militari americani, per via di una bomba, potrà riavere il pene. Gli scienziati della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora stanno per eseguire il loro primo trapianto, utilizzando un organo sessuale donato da un uomo deceduto.

Una menomazione che pesa
Per un uomo che subisce una menomazione del genere, spesso è motivo di vergogna più che non il perdere una mano o una gamba. E a quanto pare sono molti i soldati che si ritrovano in questa situazione dopo che sono incappati in bombe artigianali in Terre come l’Iraq o l’Afghanistan. In questi casi alcuni hanno perduto tutto o parte del loro pene e dei testicoli. «Queste lesioni genitourinarie non sono cose di cui sentiamo parlare o leggiamo spesso – ha commentato al New York Times il dottor WP Andrew Lee, Presidente di chirurgia plastica e ricostruttiva presso la Johns Hopkins – Penso che si sarebbe d’accordo sul fatto di come sia devastante (al pari di tutto ciò che i nostri soldati feriti soffrono) per un giovane di nei suoi vent’anni tornare a casa con la zona pelvica completamente devastata».

Ci proveranno
L’autorizzazione ai medici per l’intervento chirurgico di trapianto è stata data dalla Johns Hopkins per un totale di 60 trapianti, ma per ora è considerato un intervento sperimentale. L’università si occuperà di monitorare i risultati e decidere se rendere il trapianto un trattamento standard. Come per tutti questi generi d’intervento, non mancano i rischi. I più comuni sono sanguinamento, infezione e rigetto. In quest’ultimo caso vi è anche la possibilità che i farmaci antirigetto aumentino il rischio di cancro.

Questione di «connessione»
Il successo del trapianto di pene dipenderà in gran parte dalla riuscita delle connessioni. I principali vasi sanguigni e i nervi dovranno essere collegati e cuciti insieme tra corpo e organo. Se le cose andranno come i medici si augurano, a seguito di una naturale crescita dei nervi, la persona potrà anche recuperare la sua funzione sessuale. «Alcuni sperano di procreare – ha detto il dott. Lee – Credo che questo sia un obiettivo realistico». Staremo a vedere.