29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Novità dalla ricerca italiana

Parkinson, ecco il bracciale intelligente che ti dice se sei a rischio

Realizzato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il bracciale «smart» mostra lo stato di avanzamento della malattia per mezzo del monitoraggio del movimento di mano e dita. Un aiuto in più per la diagnosi precoce e il trattamento

PISA – E’ un bracciale «smart», cioè intelligente, il risultato di una ricerca tutta italiana, e condotta presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il sistema fornirà indicazioni precise sull’avanzamento della malattia di Parkinson.

Come funziona
Il bracciale funziona per mezzo di un braccialetto con anelli inerziali «in grado di misurare con precisione e accuratezza il movimento della mano e delle dita», si legge nel comunicato dell’SSSA, offrendo la possibilità di ottenere un diagnosi precoce di questa e possibili altre malattie neurodegenerative.

Già testato
Il sistema è già stato testato presso il reparto di neurologia dell’ospedale di Carrara. Sono stati coinvolti oltre 150 pazienti e circa 100 persone sane, al fine di valutare l’affidabilità delle misurazioni. Oltre a ciò, il bracciale può misurare variazioni nelle prestazioni di pazienti sottoposti a diversi trattamenti terapeutici e rilevare fluttuazioni motorie durante la giornata.

Si può usare anche a casa
«Lo stesso sistema può essere utilizzato anche durante le fasi successive della malattia – si legge nel comunicato SSSA – garantendo un monitoraggio nel tempo delle prestazioni motorie dei pazienti e risultando caratterizzato da un’elevata flessibilità. I pazienti possono utilizzarlo anche a casa, favorendo il medico nel controllo del decorso della patologia».

Rallentare la malattia
«La possibilità di rallentare la malattia applicando terapie personalizzate tramite l’utilizzo di sensori che consentano la corretta e precisa valutazione dei pazienti, già in fase precoce, rappresenta la principale innovazione sia clinica che scientifica della soluzione tecnologica presentata – spiega Filippo Cavallo, coordinatore dell’Assistive robotics laboratory dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna – Essa mostra chiare potenzialità nello studio e trattamento della malattia di Parkinson, ma può risultare di ampio interesse da un punto di vista industriale trovando applicazione in vari segmenti di mercato, come giochi e interfacce per smartphone, applicando terapie personalizzate tramite l’utilizzo di sensori che consentano la corretta e precisa valutazione dei pazienti già in fase precoce».

Primo premio
Il sistema si è aggiudicato il premio «Inemo design challenge», indetto da Stmicroelectronics. Si tratta di un sistema che supporta il neurologo nella valutazione dei pazienti già nella fase subclinica, ovvero quando il deterioramento delle capacità motorie può essere osservato con difficoltà a occhio nudo, favorendo così una diagnosi precoce.