25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Il pepe nero come preventivo della demenza

Contro l’Alzheimer, un po’ di pepe

Una recente ricerca svela che il pepe nero può prevenire il declino cognitivo e della memoria, tipici della malattia di Alzheimer

MYSORE – Il pepe nero indiano ha rivelato un volto inaspettato di sé. Da semplice spezia per condire i piatti, può assumere il ruolo di preventivo di una malattia temibile come l’Alzheimer. Se piace aggiungere un po’ di pepe ai cibi, questa può essere l’occasione per continuare, o iniziare, a farlo.

PIÙ PEPE ALLA VITA – Non tutti amano aggiungere il pepe ai propri piatti – anche se i cuochi che affollano i sempre più numerosi programmi Tv sulla cucina lo utilizzano quasi sempre. Ma anche se non si è del tutto amanti di questa spezia, e se non si hanno controindicazioni mediche all’uso, be’ si dovrebbe riconsiderare la possibilità di insaporire i cibi con cui si sposa bene. Questo perché il pepe dona in un certo senso più sapore alla vita, se fa così bene.

LA SCOPERTA – E’ di certo interessante la scoperta fatta da Lokraj Subedee e i colleghi ricercatori del Dipartimento di Farmacologia presso il Jss Medical College (India). Qui, gli autori dello studio hanno condotto una serie di esperimenti su modello animale con malattia di Alzheimer. I modelli, suddivisi in quattro gruppi, hanno ricevuto un integrazione nella dieta a base di pepe nero indiano o no, per poi osservarne i cambiamenti biochimici e istopatologici. I risultati, pubblicati sul Journal of Clinical and Diagnostic Research, hanno rivelato che nei modelli a cui era stato dato il pepe nero vi era «una marcata diminuzione del livello di colinesterasi, la formazione di placca amiloide cerebrale. E allo stesso tempo c’era un aumento della funzione della memoria». I ricercatori concludono che «il pepe nero si rivela efficace per la prevenzione della malattia di Alzheimer».