25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Non ci sono differenze di visione

La dislessia non dipende da problemi alla vista

Gli scienziati affermano che non vi sono differenze nella visione tra i dislessici e gli altri che non soffrono di questa condizione. Lo studio che dimostra come i dislessici spesso ci vedano bene anzichenò

REGNO UNITO – Un team di ricercatori delle Università di Bristol e Newcastle hanno condotto un largo studio, su 14mila bambini, in cui si afferma che la dislessia non sarebbe legata alla vista e a eventuali problemi a essa legati.

LENTI INUTILI? – La dislessia rientra nella categoria dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Secondo l’Associazione Italiana Dislessia, «i DSA sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente, che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione». Da tempo si ritiene che questo disturbo sia collegato a difetti della vista e, per intervenire, spesso si utilizzano delle lenti colorate per aiutare i bambini dislessici nella lettura. Però, le cose ora potrebbero cambiare dato che i risultati potrebbero mettere in dubbio l’utilità di queste lenti e non solo.

UN GRANDE CAMPIONE – I ricercatori hanno eseguito approfondite visite oculistiche su un campione di 5.882 bambini dislessici e non, tenuto conto che del gruppo generale il 3% dei bambini presentava una forma grave di dislessia. I risultati degli esami hanno rivelato che i soggetti con dislessia non avevano né più né meno probabilità di avere disturbi della vista rispetto ai non dislessici. «Alcuni professionisti ritengono che i problemi di vista possono essere associati alla dislessia e che dovrebbero essere trattati – spiega la dott.ssa Cathy Williams, autore principale e oftalmologo pediatrico – Tuttavia, i risultati del nostro studio mostrano che la maggioranza dei bambini dislessici hanno una visione del tutto normale». A conclusione dello studio, i ricercatori ritengono che sia necessario divulgare informazioni basate su evidenze, in modo che anche i genitori possano sapere cosa davvero può aiutare i propri figli dislessici.