20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Tassi elevati di infarto per i separati

I divorziati rischiano un attacco di cuore, anche se si risposano

Brutte notizie per i divorziati, specie se donne. Queste infatti registrano i più alti tassi di attacco di cuore, rispetto alle donne ancora sposate. E le cose non migliorano se poi, dopo, si risposano o trovano un altro partner

DURHAM – Sperimentare un divorzio non è mai una cosa piacevole per chiunque. Ma questo evento pare abbia un influenza negativa specie sulla salute delle donne. Secondo un nuovo studio infatti, le donne divorziate – anche se poi si risposano – registrano i più alti tassi di attacco di cuore rispetto alle donne ancora sposate.

IL RISCHIO – In base a quanto scoperto dal prof. Matthew Dupre, del Duke University Medical Center, una donna che ha vissuto due o più divorzi ha quasi due volte più probabilità di avere un attacco di cuore rispetto alle coetanee di sesso femminile stabilmente sposate. «Il divorzio è un importante fattore di stress, e sappiamo da tempo che le persone divorziate soffrono più conseguenze per la salute – sottolinea Matthew Dupre – Ma questo è uno dei primi studi a guardare l’effetto cumulativo del divorzio per un lungo periodo. Abbiamo scoperto che può avere un’impronta duratura sulla salute delle persone».

DONNE E UOMINI – I risultati dello studio, durato diciotto anni, sono stati ricavati dalle risposte di 15.827 persone di età compresa tra i 45 e gli 80 anni, che erano state sposate almeno una volta. Ne è risultato che, anche se gli uomini sono generalmente a maggior rischio di attacco di cuore, le donne hanno patito un andamento peggiore dopo il divorzio. Gli uomini divorziati avevano all’incirca lo stesso rischio di coloro che sono rimasti sposati. E’ stato solo dopo due o più divorzi che il rischio aumentava. Lo studio ha anche trovato che gli uomini risposati se la cavavano meglio delle donne. Questi uomini hanno sperimentato lo stesso rischio di attacco di cuore di quelli che erano rimasti sposati. I risultati completi sono stati pubblicati su Circulation: Cardiovascular Quality e Outcomes, una rivista della American Heart Association.