Prevenire la trombosi con una sana alimentazione
Il 18 aprile la prima giornata nazionale per la lotta alla trombosi – A Bologna i medici specialisti in un incontro sulla prevenzione
BOLOGNA - In Italia ogni anno si verificano circa 180.000 nuovi casi d’infarto cardiaco o malattie coronariche, 120.000 di ictus cerebrale e 60.000 di embolia polmonare. La Trombosi, cioè la formazione di uno o più coaguli di sangue nella circolazione, è il loro principale meccanismo determinante. Globalmente, le malattie cardiovascolari causano almeno il 44% di tutti i decessi. La maggioranza dei soggetti colpiti, se tempestivamente curati, superano l’episodio acuto, ma rimangono più esposti a recidive, a un peggioramento della qualità della vita, e all’invalidità.
Si può dire, dunque, che la Trombosi è causa prima di un gran numero di decessi ed invalidità, e questo è il motivo principale per cui è stata organizzata la prima Giornata nazionale di Lotta contro la Trombosi da ALT, Associazione per la Lotta alla Trombosi, col patrocinio del Ministero della Salute. La giornata, che si terrà il 18 aprile 2012 e prevede eventi nelle principali città italiane, ha l’obiettivo di informare gli italiani, chiarendo la relazione tra trombosi, infarti e ictus.
La Giornata bolognese contro la lotta alla Trombosi è stata presentata oggi in una conferenza stampa: medici e specialisti illustreranno il 18 aprile il rapporto tra buona alimentazione, corretto stile di vita e trombosi, perché la trombosi è una delle poche patologie che davvero può essere drasticamente ridotta con la prevenzione.
«Soltanto attraverso la prevenzione – ha spiegato in conferenza stampa il prof. Sergio Coccheri, professore di Medicina Cardiovascolare all’Università di Bologna e vice presidente nazionale di ALT - possiamo sperare di ridurre drasticamente la frequenza e la gravità della trombosi e delle conseguenti malattie cardiovascolari. Si stima che una prevenzione efficace sia capace di ridurre i casi di trombosi di almeno il 50%. Cardine della prevenzione, che naturalmente va iniziata prima che si manifestino sintomi di malattia, è la correzione di errori nel nostro stile di vita (fumo, inquinamento, sedentarietà, stress) e soprattutto nella nostra alimentazione».
Coccheri ha anche chiarito alcune caratteristiche della Trombosi, considerato che spesso si confondono con altre patologie: l’infarto del cuore è quasi sempre dovuto a una trombosi che occlude le arterie coronariche; l’ictus cerebrale è spesso causato da trombosi delle carotidi o di altre arterie cerebrali; l’embolia polmonare è prodotta da frammenti di coagulo che partono dalle vene delle gambe e migrano ai polmoni.
La prevenzione della Trombosi passa anche per una corretta alimentazione, basata sulla dieta alimentazione: legumi, cereali non raffinati, frutta e verdura in quantità, olio d’oliva e consumo moderato di vino durante i pasti principali. Ma nonostante le costanti raccomandazioni in questo senso di medici e dietologi, la dieta mediterranea è sempre meno seguita in Italia, e rischia di essere definitivamente affossata dalle conseguenze della crisi economica.
«La dieta mediterranea rischia l’estinzione – ha commentato il prof. Giovanni De Gaetano Direttore della Fondazione di Ricerca e Cura «Giovanni Paolo II» di Campobasso e membro del Consiglio Direttivo di ALT – la crisi economica degli ultimi anni sta infatti minacciando seriamente la sopravvivenza di questo modello alimentare salvavita i cui elementi fondamentali (frutta, verdura, pesce e via dicendo) sono diventati quasi un bene di lusso che non tutti possono permettersi di acquistare ogni giorno. Quali saranno le conseguenze sulla trombosi e le malattie ad essa correlate è facile immaginare. Proprio perché le virtù salutistiche della dieta mediterranea assicurano una protezione dal rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e anche patologie neurodegenerative. E tutto questo avviene mentre la dieta mediterranea sta diventando un modello alimentare in tutto il mondo ed è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco».
Cosa si intende per sana e corretta alimentazione? Gli esperti di ALT hanno così sintetizzato le loro raccomandazioni: aumentare il consumo di frutta e verdura, almeno 5 porzioni al giorno; ogni settimana 3 porzioni di verdura verde, 2 di verdura arancione, 3 di legumi, 3 di verdura ricca di fibra, 7 di altra verdura o frutta; aumentare il consumo di latticini magri; usare poco burro; preferire prodotti naturali e freschi a quelli elaborati o conservati; consumare più carne bianca e meno carne rossa; mangiare pesce almeno 2 volte alla settimana; consumare più cereali integrali; aggiungere poco zucchero ai cibi; ridurre il consumo di bibite zuccherine; consumare ogni giorno 14 grammi di fibra per 1000 calorie; ridurre il consumo di sale preferendo prodotti bassi in sale; ridurre il consumo di salumi e insaccati, cibi conservati, salse e condimenti.