25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Quando passeggiare allunga la vita

Fitwalking, la prevenzione a passo di marcia

MultiMedica adotta la tecnica inventata dall’olimpionico Damilano come strumento di prevenzione e terapia per le malattie metaboliche e del sistema cardiovascolare

Fitwalking
Fitwalking Foto: Shutterstock

Quando passeggiare allunga la vita. Camminare è da sempre un'abitudine sana, ma può trasformarsi in un vero e proprio esercizio fisico e diventare un importante strumento di prevenzione e terapeutico, in grado di combattere il diabete e di mantenere in salute il nostro sistema cardiovascolare. Tutto questo grazie al Fitwalking, tecnica alla portata di tutti messa a punto dall'ex campione olimpionico Maurizio Damilano e presentata oggi a Milano presso l'Ospedale San Giuseppe del Gruppo MultiMedica.

Proprio gli specialisti del Gruppo MultiMedica, da sempre impegnati nel promuovere la cultura della prevenzione, hanno adottato per primi il Fitwalking, sostenendone il valore preventivo e terapeutico e proponendolo ai propri pazienti. I primi tre gruppi, formati da 10 pazienti diabetici di tipo 1 e da 20 pazienti diabetici di tipo 2, suddivisi per fasce di età, cominceranno l'attività a metà ottobre, seguiti da istruttori opportunamente formati. Alla dimostrazione di oggi ha preso parte anche Alena Seredova, entusiasta sostenitrice di questa tecnica e testimone dell'importanza e dei benefici di una regolare attività fisica.

«Il Fitwalking – spiega Stefano Genovese, Responsabile unità di Diabetologia e Malattie Metaboliche Gruppo MultiMedica – è una disciplina sportiva che aiuta il corpo ad equilibrare il proprio metabolismo; è una camminata di tipo sportivo a differenti livelli di intensità e di durata, a seconda dell’efficienza fisica e del grado di allenamento, con una forte valenza terapeutica. E' particolarmente indicato per i pazienti con diabete mellito di tipo 2 perché può essere praticato quasi a tutte le età e non richiede strumenti o spazi dedicati. Servono solo un abbigliamento adeguato, il tempo e sopratutto la volontà. È dimostrato che nei soggetti a rischio di diabete, un approccio terapeutico basato su attività fisica e dieta riduce il rischio di sviluppare la malattia del 60%. Nei pazienti già diabetici l'attività fisica migliora la glicemia e l'emoglobina glicata e riduce anche gli altri principali fattori di rischio cardiovascolare.»

«L'attività fisica è importante anche nel trattamento dei pazienti con malattia cardiovascolare o con aumentato rischio cardiovascolare - conferma Francesco Donatelli, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell'IRCCS MultiMedica e Ordinario di Cardiochirurgia presso l'Università degli Studi di Milano -, compresi quelli affetti da ipertensione, angina pectoris, esiti d’infarto miocardico, malattia vascolare periferica, o insufficienza cardiaca. Inoltre è una componente importante della riabilitazione cardiovascolare. Diversi studi hanno dimostrato che i programmi di esercizio fisico possono ridurre in modo significativo la mortalità totale, così come la morte causata da infarto del miocardio».

La tecnica del Fitwalking si basa essenzialmente nel dare maggiore intensità, efficacia ed efficienza all’azione motoria attraverso un avanzamento più fluido e spedito utilizzando il modo ritmico le oscillazioni degli arti superiori, con un corretto assetto posturale, e permette di trasformare un'attività abituale come il cammino in un vero e proprio esercizio fisico che può essere modulato in intensità e frequenza in relazione alle esigenze del singolo paziente.

E' inoltre sempre più evidente come l’esercizio fisico condotto in maniera regolare anche intensa quando il soggetto è sano, sia in grado di ridurre sensibilmente la velocità dell’invecchiamento biologico. Questo si traduce in un rilevante risparmio di risorse economiche e sanitarie per la società.

Insomma, gli esperti non hanno dubbi: camminare bene fa restare in salute. E' solo questione di tecnica, ma l'attività del Fitwalking è davvero alla portata di tutti: giovani e meno giovani, uomini e donne, non è mai troppo tardi per iniziare l'attività fisica, anche se con attenzione, perché il movimento - come ogni medicina - va prescritto su misura, a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.