19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
La vicenda

Fecondazione, legge 40 alla Consulta ma il Governo la difende

Pd-Idv: «Ora riscriverla». Bersani: «E' ideologica». Fli: «No ad ortodossie». Roccella: «Si torna al far west»

ROMA - La legge 40 finisce davanti alla Corte costituzionale per un dubbio di costituzionalità per il divieto di accesso a ovuli o seme di donatori esteri, ma il governo la difende: «La nostra posizione è in difesa della legge 40», ha detto il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio. Pd e Idv invece sostengono la necessità di riscriverla e il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani dice: «E' una legge ideologica», quindi attacca la maggioranza: «Non mi piace - osserva Bersani - che il governo tutte le volte - che si mette in moto una procedura prevista dalla nostra Costituzione prenda il bastone e cominci a bastonare. Un tribunale ha fatto questa scelta, ha mandato la legge alla Corte Costituzionale» che darà le sue «valutazioni».

FAZIO - La legge sulla fecondazione assistita già oggetto di polemica politica al tempo della sua approvazione e poi sottoposta ad un referendum abrogativo che però non raggiunse il quorum torna oggi ad essere oggetto di scontro in Parlamento. Se i vari interventi «dovessero cambiare oltre certi limiti» la legge 40 «credo che dovrebbe tornare a far parte dell'agenda di governo e se se potrà discutere in quella sede», ha spiegato Fazio.

GASPARRI - Per Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato invece la vicenda è l'ennesima interferenza della magistratura: «Sembra proprio di trovarsi di fronte all'ennesimo tentativo da parte di taluni magistrati di ribaltare non solo la volontà del Parlamento ma persino quella popolare manifestatasi con l'apposito referendum».

FINIANI - E mentre tra le opposizioni Idv e Pd si schierano per riscriverla e l'Udc invece per rispettarla, il neonato partito di Gianfranco Fini, Futuro e libertà assume una posizione di libertà di coscienza: «Sul tema non ci poniamo in quanto gruppo, ci sono posizioni dei singoli deputati, non ci sono ortodossie», ha detto Benedetto Della Vedova per il quale però «quella sulla fecondazione assistita è una legge «sbagliata» che la Consulta, con il nuovo ricorso, «smonterà» ancora.

ROCCELLA - 'E' evidente che contro la legge 40 c'e' un attacco di alcuni tribunali. La vogliono smontare', dice il sottosegretario alla Salute, Roccella. Non si tratta di 'punti marginali ma puntano alla struttura della legge per smontarla. Si dica che si vuole tornare al Far West', commenta dopo avere appreso dell'ordinanza che porta la legge 40 alla Consulta.'Si vuole così colpire la volontà popolare - aggiunge - perché tra l'altro, l'eterologa era uno dei punti sottoposti al voto referendario'.

BINETTI - «Al quesito del Tribunale ha già risposto il referendum popolare del 2005». Paola Binetti, allora impegnata contro chi voleva modificare la legge 40 e oggi parlamentare dell'UdC, commenta così il ricorso alla Consulta da parte del Tribunale civile di Firenze, che ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale che vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa (ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia).
La domanda posta dal tribunale, spiega Binetti, «e' identica al quarto quesito del referendum, e ha avuto una sonora bocciatura dagli italiani. Mi dicano, allora, che senso ha il triplice filtro cui la legge e' stata già sottoposta: il dibattito parlamentare, la raccolta delle firme e la consultazione popolare». Per la legge 40, conclude, sono stati attivati «tutti gli strumenti della correttezza istituzionale. Voler ribaltare tutto questo significa voler ribaltare il sistema delle regole democratiche».