Tumore al seno, si guarisce di più, ma la depressione è in agguato
Una ricerca sulle donne italiane che hanno superato il cancro rivela che tre su quattro sono soddisfatte del proprio stato di salute
ROMA - Guai a chiamarle «lungosopravviventi»: loro si definiscono guarite. Sono le italiane che hanno superato il tumore del seno, ormai oltre 400.000. Si sentono bene e ritengono di essere state seguite in modo più che positivo (45,2%), addirittura eccellente nel 7,8% dei casi. Ma è l'aspetto psicologico a risultare indebolito: oltre il 30% di loro si sente meno femminile, circa il 20% rileva cambiamenti nella propria situazione familiare e nei rapporti sociali, sei su dieci hanno sperimentato un periodo di depressione. E il 65% teme di ammalarsi di nuovo.
È la fotografia che emerge dalla prima indagine nazionale promossa dall'associazione ricerca ed educazione in oncologia (Areo) in tre centri oncologici di eccellenza: il dipartimento di oncologia dell'università di Modena e Reggio Emilia, nella divisione di oncologia dell'istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova e all'Irccs Regina Elena di Roma presso il dipartimento di oncologia. Da ottobre 2009 a maggio 2010 sono state coinvolte 150 ex-pazienti, a 5 e 10 anni dalla diagnosi. La stragrande maggioranza di loro torna al lavoro e solo un 4% lo ha perso nel periodo della terapia. Oltre il 50% al rientro ha scelto di mantenere il tempo pieno e appena il 10% ha subito una riduzione dello stipendio. Colpisce però in negativo l'assenza di supporto psicologico.
Inoltre, la neoplasia del seno spesso si ripercuote con più evidenza rispetto ad altre sulla sfera sessuale. Fra le donne in età fertile, il desiderio è compromesso in un'alta percentuale (il 34% del gruppo a meno di 10 anni dalla diagnosi) e solo il 16% ha preso in considerazione l'idea di una gravidanza. L'indagine è stata presentata oggi a Roma in un seminario nazionale, reso possibile grazie al supporto di Astrazeneca e dedicato a pazienti e familiari. Nei Paesi industrializzati il tumore alla mammella rappresenta la prima causa di morte femminile fra i 35 e i 44 anni, in Italia nel 2008 si sono registrati quasi 38.000 casi, ma ovunque si assiste ad un sensibile calo di mortalità. Nel nostro Paese, negli ultimi 5 anni, nelle donne al di sotto dei 49 anni è diminuita di ben l'11,2%.
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