L'epatite avrà priorità sanitaria
Nel mondo 500 milioni di persone colpite, in Italia 20mila muoiono per complicanze
ROMA - L'organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto per la prima volta l'epatite virale come un problema sanitario di impatto globale e ha approvato la prima risoluzione sull'epatite, per guidare lo sviluppo di un forte sistema di collaborazione tra gli Stati nella lotta a questa priorità sanitaria. La decisione è stata annunciata dalla World Hepatitis Alliance in occasione della 63esima assemblea degli stati membri, che si è svolta nei giorni scorsi a Ginevra, in concomitanza con la celebrazione in tutto il mondo della Giornata mondiale dell'epatite.
500MLN DI MALATI - La risoluzione riconosce il bisogno di indirizzare e uniformare gli sforzi collettivi per migliorare la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e in generale il livello di informazione sulla malattia. Nel mondo 500 milioni di persone, circa 1 persona su 12, sono venute a contatto con i virus dell'epatite B o C, un numero di pazienti 10 volte superiore rispetto a quelli affetti dal virus Hiv (Aids). In Italia muoiono ogni anno più di 20.000 pazienti per malattie croniche del fegato: sono 57 al giorno, più di 2 ogni ora. L'epatite C è attualmente la causa principale di queste serie complicanze, tra cui cirrosi, tumori del fegato e necessità di trapianto del fegato. Eppure le epatiti virali non avevano finora ricevuto il livello necessario di attenzione e impegno.
AZIONE GLOBALE - L'Oms stabilisce il bisogno di mettere in atto un'azione globale e coordinata per contrastare l'epatite virale attraverso risorse dedicate e condivise. Inoltre, con questa decisione, si impegna a sostenere la Giornata mondiale dell'epatite, come momento chiave in cui concentrare gli sforzi nazionali e internazionali di sensibilizzazione sulla malattia. L'Oms ha invitato gli stati membri a introdurre nei loro piani nazionali politiche, strategie e strumenti per definire e attivare azioni rivolte alla prevenzione, alla diagnosi e all'assistenza alle persone affette da epatite virale e si impegna a stabilire, insieme agli stati membri, le linee guida necessarie al monitoraggio e alla prevenzione dell'epatite attraverso la definizione di strategie e scadenze puntuali e condivise.