29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Maschi o femmine?

Il momento in cui si definisce il sesso del nascituro

Gli scienziati hanno dimostrato che al principio, nella vita fetale, qualsiasi sia il sesso futuro, siamo tutti femmine

Il momento in cui si definisce il sesso del nascituro
Il momento in cui si definisce il sesso del nascituro Foto: Pixabay

Come si diventa maschi o femmine? «Secondo la Bibbia la donna è stata generata da una costola di Adamo. Ma la scienza ha scoperto che è vero il contrario-afferma il professor Emmanuele A. Jannini, il sessuologo che partecipa spesso a «Porta a Porta»- Gli embriologi, gli scienziati hanno dimostrato che al principio, nella vita fetale, qualsiasi sia il sesso futuro, siamo tutti femmine.

E allora, come si diventa maschi? Riceviamo da ciascuno dei genitori 23 cromosomi, l’ultimo dei quali, il cromosoma sessuale, deciderà il nostro sesso genetico. Femmina se si tratta di un cromosoma a forma di X, maschio se la forma è di Y. Sui cromosomi sessuali sono situate tutte le informazioni genetiche che indirizzeranno in un senso o nell’altro non solo i genitali, ma anche il cervello, e quindi il modo di pensare da adulti, dell’embrione. All’inizio, fino alla V-VI settimana di vita fetale, il sistema nervoso centrale, le cellule che daranno luogo ai gameti, le strutture embrionali che produrranno i genitali, sono femminili. E se non interviene «qualcosa» rimarranno femminili. Questo qualcosa è un piccolo gene che è presente sul cromosoma Y e che i ricercatori hanno battezzato Testis Determining Factor, fattore di determinazione testicolare, o, più semplicemente TDF. È lui la «costola» di Eva.

Il TDF ordina rapidamente alle cellule fetali di produrre il testosterone, l’ormone maschile per eccellenza. Sarà questo ormone a cambiare il programma – femminile – originario. Oggi sappiamo che è l'uomo che deriva dalla donna, perché il «programma di base» dello sviluppo di un embrione umano è quello femminile. E che un uomo non è in fondo che una donna opportunamente modificata. Fino alla quinta settimana di gravidanza, infatti, un embrione maschile e uno femminile sono del tutto identici. Alla sesta, però, un piccolo gene sul cromosoma sessuale Y si «risveglia», per così dire, e lancia un messaggio chimico alle cellule che più tardi formeranno i testicoli, che rispondono cominciando a produrre un ormone: il testosterone. Da questo momento in poi sarà il testosterone a riorientare lo sviluppo di moltissime parti del corpo in senso maschile in quanto impone un vero e proprio «imprinting sessuale» anche al cervello, facendo sì che questo un giorno penserà da uomo, anziché da donna.

Ma si tratta di differenze che riguardano soprattutto le preferenze e i comportamenti sessuali. Per tutto il resto uomini e donne sono in realtà molto più simili di quanto siamo abituati a credere. I genitali interni hanno origine da due piccoli dotti dell'apparato urinario, quello di Muller e quello di Wolff. Nella donna si sviluppa il primo e regredisce il secondo, mentre nell'uomo avviene il contrario. Così, agli ovai corrispondono i testicoli, ai dotti di Muller la vagina e ai dotti di Wolff i vasi deferenti. Gli uomini hanno le tube uterine? Sì che ce li hanno: piccole e atrofiche, sono le appendici del testicolo. E le donne hanno la prostata? Ma certo: sono le ghiandole dell’uretra, quelle che in certe donne entrano in azione al momento dell’orgasmo e producono quell’eiaculato femminile. Vasi sanguigni e nervi seguiranno percorsi comuni: per questo la fisiologia dell’eccitazione e’ simile nei due sessi»