29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Pillola abortiva RU486

Monsignor Fisichella: la donna non va lasciata sola ad abortire

«E' un dramma. L'Aifa ha un compito prettamente tecnico. Va verificata coerenza tra pillola e legge 194»

ROMA - «Abortire non è una passeggiata tranquilla. E' un dramma per la donna. Questo significa che non può essere lasciata sola e che bisogna garantirne il più possibile la salute»: così monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia per la vita, commenta le ultime decisioni dell'Agenzia del farmaco (Aifa) sulla pillola abortiva RU486.

«Davanti ad una pillola che ha valore ed effetto abortivi credo che ogni atto di richiamo alla responsabilità sia fondamentale», afferma il presule interpellato dai giornalisti a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia università Lateranense. «L'Aifa, che ha un compito prettamente tecnico, deve essere in grado di garantire la salute delle donne e la politica deve essere in grado di verificare la coerenza o meno tra la RU486 e la legge 194» sull'interruzione di gravidanza.

Per Fisichella «i cattolici non hanno mai approvato la 194 e credo sia ingiusto e fuori luogo chiedere loro di approvarla». Ad ogni modo, aggiunge il presule rispondendo ad una specifica domanda, «il problema non è rivedere la 194 ma verificare se le nuove scoperte scientifiche siano coerenti con la legislazione». «Noi cattolici - puntualizza poi l'arcivescovo - abbiamo sempre cercato di mettere in pratica tutto ciò che la 194 ancora non è riuscita a fare, vale a dire tutte le opere di prevenzione (dell'aborto, ndr) e di accoglienza della vita».