La dieta Mediterranea riduce del 30% rischio depressione
Lo sottolinea la Coldiretti parlando del risultato identico di tre diversi studi di Università diverse
ROMA - La prima prova scientifica del fatto che la dieta mediterranea riduce del 30% il rischio di cadere in depressione è la conferma dell`importanza della tavola nel garantire il buonumore e l`allegria che caratterizza i popoli che abitano il bacino del mediterraneo rispetto a quelli nordici.
Lo sottolinea la Coldiretti spiegando che i fedeli della dieta mediterranea sono il 30% meno vulnerabili alla depressione rispetto agli altri, secondo uno studio realizzato su oltre 10mila persone e pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry (Jama) e realizzato da un team di ricercatori spagnoli dell'Università di Las Palmas (Canarie) e dell'Università di Navarra a Pamplona. La dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti - si è dimostrata più efficace di altre variabili come numeri dei figli, stile di vita o il carattere ansioso o competitivo, secondo lo studio che è stato condotto per un periodo di ben sei anni.
Sembra che a svolgere un ruolo positivo importante siano i grassi contenuti nell`olio di oliva che rappresenta una componente fondamentale della dieta mediterranea non presente in altri tipi di stili alimentari.
L'effetto positivo per l'umore si aggiunge, sottolinea la Coldiretti, a quello per la salute come dimostrano recenti studi pubblicati sul British Medical Journal secondo i quali la dieta mediterranea riduce del 13% l'incidenza del Parkinson e dell'Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella del cancro. Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.
La nuova conferma scientifica è un sostegno in più alla richiesta di riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio dell' umanità da tutelare rivolta l'Unesco, su richiesta da Italia, Spagna, Grecia e Marocco e il sostegno dell'Unione Europea. «Un obiettivo che - conclude la Coldiretti - ha un valore straordinario per l'Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea con primati raggiunti nelle principali produzioni base come la frutta, verdura, vino e pasta e il posto d'onore nella UE per l' olio di oliva, dietro la Spagna».
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