26 aprile 2024
Aggiornato 19:00

Nuova influenza: H1N1 potrebbe essere apparso già a settembre 2008

OMS: «Potrebbe esserci una seconda ondata più virulenta»

Il virus A/H1N1 potrebbe aver cominciato a diffondersi molto prima di aprile. Gli scienziati, tra questi,come riporta New Scientist di questa settimana, Nicholas Grassly dell'Imperial College di Londra e Andrew Rambaut dell'Università di Edimburgo, Inghilterra, che stanno analizzando il suo tasso di diffusione, dicono che A/H1N1 ha cominciato a diffondersi molto prima, probabilmente già da gennaio, se non prima. Le prime analisi genetiche fatte per vedere con quale facilità il virus si trasmette da persona a persona mostrano che il suo tasso di diffusione è debole, appena sufficiente per mantenere il contagio.

Le analisi fatte si sono basate su piccole mutazioni riscontrate in più di 20 sequenze genetiche virali raccolte da pazienti contagiati messicani e americani. Ma, ammettono i ricercatori, è troppo presto per fare calcoli certi, il contagio potrebbe essere iniziato davvero da poco più di un mese. Ad oggi i casi accertati in tutto il mondo sono 1045 e i decessi 26.
Secondo il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Chan l'influenza, che ha volte sembra rallentare, potrebbe addirittura fermarsi , per poi ritornare con maggiore a manifestarsi con più virulenza e colpire tutto il mondo. «Sarebbe una sorta di vendetta del virus A/H1N1 - ha detto Chan - che dopo aver concesso una tregua, potrebbe tornare a colpire e fare moltissime vittime. Sarebbe la peggiore pandemia di questo secolo».

A differenza del virus dell'aviaria, H5N1, H1N1 è un virus costantemente monitorato dai ricercatori che si avvalgono, per tenerlo sotto controllo 24 ore su 24 di GISAID, una piattaforma informatica realizzata dal Swiss Institute of Bioinformatics ed altri, che fornisce agli scienziati di discipline diverse la possibilità di scambiarsi informazioni e offre servizi come banche dati dove vengono raccolti e confrontati le analisi genetiche di microrganismi continuamente aggiornate e i dati clinici.

«Se il tasso di variazioni geniche di questo virus - spiega Rambaut - è lo stesso dei virus della stessa famiglia, il numero di mutazioni che ha accumulato da quando è comparso , ci dice che sta circolando da gennaio, se non, addirittura, dal settembre 2008». Un modello matematico, realizzato dagli scienziati, permette di calcolare un'importante variabile chiamata R0, che rappresenta, in media, il numero crescente delle persone infettate. Se R0, dicono, è meno di uno, l'infezione si estingue. Pur premettendo, che si tratta di stime preliminari, Grassly azzarda due conti e dice, che con i dati ora disponibili si ottiene una variabile R0 di 1.16, che è abbastanza buona per mantenere il virus circolante, ma nulla di più.

Questa potrebbe essere una buona notizia. Infatti, secondo le teorie epidemiologiche più è basso il valore della variabile R0, più è facile che il virus si spenga. Ma è meglio non cantare vittoria, dicono i ricercatori. Infatti, H1N1 potrebbe comportarsi come il virus della spagnola, nel 1918, sempre della famiglia A/H1N1, che iniziò in maniera molto lieve: ci fu una prima ondata in primavera e in estate . Le stime fatte dai Los Alamos National Laboratory in America dicono che, nella prima ondata, la variabile R0 del virus del 1918 era solo 1.45. Purtroppo ci fu una seconda ondata, in autunno, in cui il virus divenne pericolosamente letale con un R0 3.75, causando come tutti sanno più di 40 milioni di morti in tutto il mondo. Molto dipende dalla velocità in cui il nuovo H1N1 si adatterà all'uomo.