30 marzo 2023
Aggiornato 16:00
La replica

Matteo Salvini e l'obbligo vaccinale: «Diremo no ma restiamo nel Governo»

Il leader della Lega: «Manteniamo le nostre posizioni ma non lasciamo soli Pd-M5s a governare per imporre nuove tasse, Ius Soli, taglio delle pensioni o Ddl Zan»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: Angelo Carconi ANSA

«Noi siamo al Governo, e ci rimarremo» ma la Lega «confermerà in Parlamento le sue posizioni di sempre» su temi come «aumento delle tasse, immigrazione, taglio delle pensioni e obbligo vaccinale (che non esiste in nessun Paese europeo)». Lo afferma il segretario della Lega Matteo Salvini rispondendo alla domanda di Affaritaliani.it se il Carroccio uscirà dal governo qualora il presidente del Consiglio Mario Draghi deciderà di introdurre l'obbligo vaccinale.

«Non siamo al governo e ci rimarremo, per aiutare gli Italiani ad uscire dall'emergenza sociale, sanitaria ed economica, come richiesto dal Presidente Mattarella», afferma Salvini che rivendica: «Stiamo lavorando per portare avanti tutte le riforme necessarie, dal fisco alla giustizia, dalla pubblica amministrazione alla concorrenza, con l'obiettivo di utilizzare al meglio i fondi europei del PNRR. Ciò non toglie che, in caso di divergenze su singoli provvedimenti, la Lega confermerà in Parlamento le sue posizioni di sempre, evidentemente diverse da quelle della sinistra su temi come aumento delle tasse, immigrazione, taglio delle pensioni e obbligo vaccinale (che non esiste in nessun Paese europeo)».

«La Lega - conclude Salvini - ha scelto di entrare in questo governo di emergenza per responsabilità e amore per l'Italia e ci rimarremo, PD e 5Stelle si mettano l'animo in pace, non li lasceremo certo soli a governare per imporre nuove tasse, Ius Soli, taglio delle pensioni o Ddl Zan. E se in Parlamento si troverà una maggioranza per modificare, o addirittura cancellare, il Reddito di Cittadinanza, tutti ne dovranno prendere atto».

Molinari: «No all'obbligo, miglioramenti sul green pass»

La Lega rivendica gli emendamenti sul decreto green pass e sulle pensioni avvisa gli alleati di governo. In un'intervista al quotidiano «Libero» il presidente dei deputati del Carroccio, Riccardo Molinari, ricorda che «abbiamo presentato 916 emendamenti al decreto green pass. Anche se è stato approvato in consiglio dei ministri col sì dei nostri rappresentanti, abbiamo subito segnalato che c'erano cose che non condividevamo. Quindi ci siamo riservati di proporre modifiche in sede parlamentare. E' noto che non siamo favorevoli al fatto che sia previsto per i minorenni. Tanti ragazzini devono abbandonare l'attività sportiva perché non hanno il green pass. E' un caso unico a livello europeo».

«Non siamo contro il vaccino e contro il green pass. C'è una Lega di governo dei territori che ha lavorato pancia a terra per promuovere la campagna vaccinale, che ha messo in piedi gli hub, che ha gestito l'emergenza sanitaria. Detto questo, contestiamo alcune storture del green pass. In Italia al momento non c'è l'obbligo vaccinale. Il vaccino è una scelta volontaria che noi caldeggiamo e incoraggiamo. La Lega è sempre stata per la libertà di scelta e non è a favore dell'obbligo vaccinale».

Tra le riforme nell'agenda di governo c'è anche quota 100, che scade a fine dicembre: «Non possiamo pensare che si ritorni alla riforma Fornero perché avremmo, da un giorno all'altro, uno scalone di 5-6 anni di età aggiuntiva per il raggiungimento della pensione. Noi siamo favorevoli a rinnovare quota 100 quantomeno per un anno, in modo da lavorare nel frattempo una riforma pensionistica. Se il governo ha altre proposte, deve discuterne con noi».