19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Lega

Matteo Salvini a caccia di vaccini: «Mio dovere impegnarmi per trovarli, è un reato?»

Il leader della Lega: «Comprare all'estero e produrre in Italia, questo è l'obiettivo. Draghi ha deciso di difendere l'interesse nazionale bloccando l'esportazione delle dosi. Sovranismo? Buonsenso direi»

Il leader della Lega, Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini Foto: ANSA

«A me interessa il risultato, mi interessa la salute degli italiani. Ho incontrato e contattato diplomatici e politici di diversi Paesi del mondo che vogliono aiutare l'Italia, è forse un reato? Da leader del primo partito italiano è mio dovere impegnarmi al massimo per aiutare il mio Paese. Austria, Danimarca, Ungheria, Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca e altri governi cercano e trovano vaccini oltre Bruxelles, e fanno solo bene. Comprare all'estero e produrre in Italia per essere autosufficienti, questo è l'obiettivo». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da Libero, ha risposto a una domanda sulle critiche ricevute per la sua «diplomazia parallela» sui vaccini.

Quanto alle carenze nelle forniture europee, «non mi interessa - ha puntualizzato - dare colpe, ma mi preme trovare soluzioni: il ministro leghista Giorgetti fa benissimo a lavorare per rafforzare il piano Ue sui vaccini e per produrre il siero in Italia. E' giusto e doveroso anche recuperare più dosi possibili dall'estero. Il Governo sta lavorando in questa direzione. Se a Bruxelles si danno una mossa nell'autorizzazione di farmaci che servono, gliene saremmo grati».

«Sui vaccini, Draghi ha deciso di difendere l'interesse nazionale bloccando l'esportazione all'estero delle dosi. Sovranismo? Buonsenso direi. Con il governo precedente, invece, l'Italia regalava mascherine e ossigeno alla Cina per poi ritrovarsi senza scorte davanti al virus».

Tajani: «Ok a vaccini russi o cinesi, conta l'efficacia»

«Vaccini aggiuntivi, da altri produttori, possono essere acquistati. Noi italiani dobbiamo usare quelli che ci arrivano tramite la Ue e comprarne altri, da produttori diversi». E' quanto ha affermato il vicepresidente e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, intervistato da Libero.

«Molti Paesi europei - ha sottolineato - hanno già adottato Sputnik (il vaccino russo, ndr). L'Agenzia europea del farmaco ha il dovere di valutare rapidamente la qualità del vaccino e, se questa fosse confermata, di autorizzarlo». A giudizio dell'esponente azzurro «un accordo europeo con i russi va trovato, perché più vaccini ci sono e meglio è. Noi italiani dobbiamo farci dare le licenze e iniziare a produrli il prima possibile: per mettere a regime una simile produzione servono almeno cinque o sei mesi».

Chi dovrebbe produrre i vaccini in Italia? Lo Stato o i privati? «I privati, ovviamente. Non siamo in Unione sovietica. Devono farlo i privati acquistando le licenze da chi le detiene», è la risposta di Tajani. Quanto alle conseguenze geopolitiche di un accordo con Mosca, «la priorità, adesso, è salvare la pelle degli italiani e degli europei. A me poco interessa - ha spiegato - se il vaccino è prodotto in Russia, negli Stati Uniti o in Germania: conta solo che sia efficace. Già abbiamo pagato abbastanza per le guerre commerciali, non è il momento di farne altre. Se il vaccino russo funziona, compriamolo».

Anche per quanto riguarda il vaccino cinese, ha sottolineato, «occorre valutarlo. Quello russo sembra avere un'efficacia maggiore. Ma se funziona pure quello cinese, prendiamolo. Ciò non significa che poi bisogna sottomettersi a chi ce lo vende: il vaccino lo paghiamo, mica ce lo regalano», ha concluso Tajani.