D'Uva: Il caso Siri non è «panna montata»
Il capogruppo 5 Stelle alla Camera: «Il Governo va avanti, ma per opportunità politica sarebbe meglio che il Sottosegretario Siri facesse un passo di lato»

ROMA - «Il governo va avanti»: lo assicura il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D'Uva, in una intervista al «Corriere della Sera». D'Uva, tuttavia, è consapevole che le tensioni tra i due alleati di governo - M5S e Lega - si sono acuite e che «ora la situazione è un po' più seria»: «Un po' - spiega - perché ci sono le elezioni e un po' perché il caso Siri ci ha colpito per la sua gravità, ma il governo deve andare avanti».
D'Uva: Il caso Siri non è «panna montata»
Secondo D'Uva il caso Siri - il sottosegretario indagato per una presunta tangente - non è «panna montata», come vorrebbe Salvini: «Questa cosa è molto preoccupante» dice. «Il faccendiere Paolo Arata avrebbe chiesto a Siri un emendamento per sanare interessi nel campo dell'eolico. Arata risulta socio di Vito Nicastri, che è socio del boss Messina Denaro».
Siri dovrebbe dimettersi
Riguardo a una eventuale richiesta di dimissioni a Siri da parte del premier Conte, D'Uva afferma: «Il sottosegretario dovrà dimostrare la propria estraneità. Nel frattempo, per opportunità politica, sarebbe meglio che facesse un passo di lato. Un governo del cambiamento non può lasciare che ci siano dubbi sulla longa manus di qualcuno».
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