Tav, Matteo Salvini: «Perché i numeri prima a Parigi che a Roma?»
Il vicepremier e Ministro dell'Interno: «Non cambio idea, l'Italia vada avanti sulle grandi opere». Gasparri: «Una modalità sconcertante, offensiva, da vassalli»
ROMA - «Perché dei numeri che riguardano il futuro degli italiani sono conosciuti prima a Parigi che a Roma? Io non cambio idea, l'Italia sulle grandi opere pubbliche deve andare avanti, non bloccare e tornare indietro». Lo afferma il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, riferendosi alla relazione costi-benefici sulla Tav inviata dal ministero delle Infrastrutture alla Francia.
Gasparri: Scelta singolare
«Premesso che delle valutazioni di questo governo non si sa che farsene, appare singolare che la valutazione sulla Tav, dal governo sia stata affidata prima alle autorità francesi che non al dibattito istituzionale italiano. Il Parlamento di Roma non conta, si rende omaggio all'ambasciata francese. Una modalità sconcertante, offensiva, da vassalli». Lo dichiara in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. «Peraltro, ricordiamo che è il Parlamento italiano che deve decidere, perché ci sono norme che hanno valore di legge che ci impegnano a realizzare l'opera. E solo un voto uguale e contrario abrogativo del Parlamento - spiega Gasparri - potrebbe risolvere il problema. Non ci sono vie d'uscita».
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