Di Maio da Giletti su Raggi: giornalisti peccano di disonestà intellettuale
Ospite a Non è l'Arena il leader M5s attacca: "Nel giornalismo in questi anni io ho visto un comportamento troppo corporativistico"
ROMA - "L'assoluzione piena di Virginia Raggi perché il fatto non sussiste ha dimostrato che due anni di titoloni sulla gran parte dei giornali italiani che parlavano di corruzione, imminenti arresti, il processo alla bambolina, hanno completamente sbagliato, hanno dimostrato in che stato è la stampa in questo Paese». Così il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato in tv l'assoluzione di Virginia Raggi, da sempre difesa dai membri del M5S, intervistato da Massimo Giletti a "Non è l'Arena" su La7. "Ho detto che troppi giornalisti peccano di disonestà intellettuale - ha aggiunto Di Maio - nel giornalismo in questi anni io ho visto un comportamento troppo corporativistico, tutti i giornalisti scattavano a difesa di quel titolo a volte davvero ignobile" . "Questo viene fatto da giornali che dovevano dimostrare che il Movimento 5 Stelle era uguale agli altri, quando gli è arrivata l'assoluzione in fronte a quei giornalisti che scrivevano queste cose neanche hanno avuto il coraggio di mettere tutti in prima pagina la notizia dell'assoluzione, perché mafia Capitale l'abbiamo mandata a casa noi e non tornerà a governare. Quando ci vuole, ci vuole".
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