Stupro Melito, Boschi: Rompere il muro del silenzio
Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, si è recata a Reggio Calabria per incontrare il prefetto, le associazioni, le forze dell'ordine dopo lo stupro della ragazza di 13 anni ripetutamente violentata
MELITO (RC) - Abbattere il «muro del silenzio» perchè «sono coloro che compiono atti di violenza a doversi vergognare e non chi la subisce». Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, si è recata a Reggio Calabria per incontrare il prefetto, le associazioni, le forze dell'ordine; un atto di presenza per la vicenda della ragazzina stuprata da tre anni da un gruppo di otto persone, a Melito Porto Salvo, vicino Reggio Calabria.
L'incontro della Boschi con forze dell'ordine e autorità
«Abbiamo avuto un incontro riservato con l'arcivescovo, il prefetto, i rappresentanti delle forze dell'ordine e con i rappresentanti dell'autorità giudiziaria per avere il quadro sulla vicenda della ragazza che abbiamo chiamato 'Maddalena'».
«Chi è vittima di violenza non deve vergognarsi»
«Credo sia stato importante - ha detto la Boschi - cercare anche di impostare il lavoro che deve riguardare più in generale casi analoghi, per evitare che si possa ripetere e soprattutto perchè ci sono purtroppo altre Maddalene e altri casi di violenza e di maltrattamenti che non hanno il coraggio di denunciarli. Credo sia importante - ha concluso la ministra - dare un segnale forte e rompere il muro del silenzio perchè chi è vittima di violenza sappia che non deve vergognarsi. Devono vergognarsi coloro che compiono atti di violenza».
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