29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
La crisi del coronavirus

Fabrizio Pregliasco: «I prof no vax a scuola? Dobbiamo arrivare ad una pacificazione»

A fare il punto sulla situazione Covid in Italia è il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario Ospedale Galeazzi, intervenuto al Meeting di Rimini: «Scommessa sarà vaccinazione periodica. Bisogna fermare le morti»

Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco Foto: Agenzia Fotogramma

RIMINI - Nel prossimo autunno, «ci saranno onde di salita e discesa» con una «presenza endemica non continuativa». In tal senso, il nuovo governo «dovrà essere pronto e pianificare per essere operativo nel caso di uno scenario peggiore che credo, sperabilmente, che non si attiverà». L'auspicio è che il prossimo esecutivo investa sul Servizio sanitario nazionale e continui a fornire servizi per rispondere ai bisogni del cittadino. I prof no vax a scuola? «Dobbiamo arrivare a una pacificazione». A fare il punto sulla situazione Covid in Italia è il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio di Milano, intervenuto al Meeting di Rimini.

«Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è eccezionale - sottolinea ad askanews - deve essere ovviamente aggiornato, deve essere rivisto alla luce della lezione che abbiamo imparato. E dobbiamo renderci conto che una lezione l'abbiamo avuta, ma gran parte degli italiani l'hanno imparata, sia nell'adesione alla vaccinazione che nell'approccio di attenzione in termini di prevenzione generale. Credo che la scommessa del prossimo futuro - aggiunge Pregliasco - sia quella della continuità dei servizi sulla base delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. L'approccio all'anziano, al malato cronico, con qualcosa che non sia come ora. La speranza è che i costi non lievitino e la qualità dell'assistenza a tutti noi venga mantenuta al meglio».

Teme rischio di una nuova ondata? E come dovrà comportarsi il nuovo governo? «Siamo in una fase di transizione con tutte le difficoltà di previsione di ciò che potrà succedere. Ritengo che sulla base della storia di altre pandemie e di altri virus come quelli pandemici influenzali del passato - risponde il professore - avremo onde di salita e discesa, una presenza endemica non continuativa, onde che a meno che non arrivi una variante perfida - saranno con una tendenza come quelle di un sasso nello stagno. Ma dobbiamo pianificare il peggio o comunque scenari diversi e attrezzarci per governare lo scenario peggiore che sperabilmente e io credo non si attiverà. Ma se saremo capaci di organizzare interventi progressivi rispetto a ciò che abbiamo fatto - prosegue - anche con minore polemica, potremo far sì che si possa convivere con questo virus. Credo che la scommessa sarà una vaccinazione periodica, una vaccinazione raccomandata che speriamo venga realizzata soprattutto dai soggetti fragili, con una campagna di vaccinazione periodica come l'influenza, e un uso più sistematica dell'antivirale che oggi abbiamo per la terapia delle persone che possono comunque ammalarsi e, se fragili, possono ancora morire. Anche in questi giorni abbiamo valori devastanti a due cifre, dobbiamo ridurla il più possibile».

Sui docenti e il personale scolastico no vax riammesso a scuola da settembre, Pregliasco è chiaro: «Dobbiamo arrivare a una pacificazione. Chi è stato solidale - ribatte - ha fatto il bene della nostra comunità e della nostra Italia. Grazie a questa enorme maggioranza di persone siamo in grado di garantire una scuola, sperabilmente in presenza il più possibile. Valutiamo in termini progressivi ciò che si deve attuare in funzione di quella che sarà questa onda di risalita nel prossimo autunno inverno».

(di Serena Sartini Askanews)