Zaia: «Veneto in zona gialla? Siamo un laboratorio»
Il Presidente della Regione, Luca Zaia: «Da noi, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono per l'83% non vaccinati, e il 53% di quelli in corsia»

VENEZIA - «Purtroppo, il Veneto nella storia dell'epidemia è una sorta di laboratorio. Abbiamo imparato che ogni ondata fa storia a sé e i cambiamenti di scenario sono repentini». Lo afferma il presidente della Regione Luca Zaia in un'intervista al Corriere della Sera.
Rispetto a febbraio 2020 c'è però qualche punto fermo. «Certo», conferma Zaia. «Per esempio, l'efficacia dei vaccini è palpabile. Oggi abbiamo un terzo di ricoverati in meno con gli stessi contagiati. Per stare sui numeri, oggi un vaccinato ha 6,8 volte in meno la possibilità di infettarsi e 8 volte in meno la possibilità di essere ricoverato. Da noi, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono per l'83% non vaccinati, e il 53% di quelli in corsia. E si badi: i non vaccinati sono soltanto il 14% della popolazione», sottolinea il governatore del Veneto.
Crisanti: «Felice che Zaia abbia abbandonato trionfalismi»
«Quella del presidente Luca Zaia è una valutazione molto realistica»: Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, commenta così le affermazioni del Presidente del Veneto Luca Zaia sul possibile passaggio in zona gialla a Natale se si mantenesse l'attuale incremento dei contagi. Conclude Crisanti: «sono contento che dai toni trionfalistici siamo passati ad una visione molto aderente alla realtà».
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