25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Politica

I centri sociali irrompono alla cena della Lega: insulti e minacce

Gli antagonisti contestano i giovani esponenti del Carroccio, riuniti insieme al viceministro Rixi per celebrare la rivolta di Genova contro l'Austria del 1746

GENOVA – Blitz di un gruppo di antagonisti ieri sera in un ristorante del centro storico di Genova dove era in corso una festa dei giovani della Lega, alla presenza del segretario ligure del Carroccio e viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi. Circa venti militanti dei centri sociali si sono radunati davanti al ristorante ed hanno cominciato ad insultare i leghisti, che avevano organizzato una cena in occasione dell'anniversario della storica rivolta di Portoria contro gli austriaci del 1746. Sul posto è dovuta intervenire la polizia, che ha tenuto a distanza i contestatori, permettendo agli esponenti del Carroccio di uscire dal locale in sicurezza.

Il racconto dei presenti
Gli organizzatori della serata raccontano così i metodi violenti utilizzati per la contestazione: «Abbiamo ricevuto improperi, insulti e minacce – ha spiegato in una nota Fabio Ariotti, consigliere comunale della Lega e coordinatore provinciale dei giovani del Carroccio – non è stata una bella scena nei confronti dei tanti ragazzi che fanno politica per passione senza essere figli di papà. Questa – ha sottolineato – è l'ennesima dimostrazione che la libertà di manifestazione in questo Paese non è concessa, se non sei allineato al pensiero unico della sinistra».

La solidarietà della capogruppo
Una ferma condanna all'accaduto è giunta anche dai compagni di partito sul territorio genovese: «A nome di tutto il gruppo consiliare della Lega e soprattutto come cittadina che si ritiene libera e democratica – ha aggiunto Lorella Fontana, capogruppo della Lega in Comune – esprimo massima solidarietà ai giovani leghisti e agli esponenti del partito che ieri sera, durante una cena nel centro storico di Genova, sono stati assediati dai soliti nullafacenti dei centri sociali. Evidentemente, per qualcuno di bassa cultura a cui piace distorcere la realtà storica, celebrare la storia e la rivolta di Portoria, che ha permesso ai genovesi di liberarsi dagli austro-piemontesi, è rievocare il fascismo», ha concluso Fontana.