Salvini-Berlusconi, quell'incontro segreto che fa innervosire Di Maio
I due politici di centrodestra si sono visti la scorsa settimana. Ma un'imprevista fuga di notizie ha creato nuove tensioni tra Lega e Movimento 5 stelle

ROMA – «Salvini? Finché non chiede nulla per Berlusconi le cose vanno bene», punge Luigi Di Maio. «Non ho nulla da chiedere per Berlusconi», risponde secco il leader della Lega. Più ancora del battibecco sui rifiuti e sugli inceneritori (che oggi, in occasione della riunione del consiglio dei ministri a Caserta, si dovrebbe risolvere, stando a quanto giurano i due partiti di maggioranza), è il rapporto con l'ex Cavaliere il vero tema su cui si alimentano le tensioni tra i due alleati del governo gialloverde.
Intesa sulle nomine
Non si tratta di una questione di principio, del resto, ma di un fatto molto concreto: alla fine della scorsa settimana, infatti, si è tenuto un incontro notturno tra i due politici di centrodestra, che sarebbe dovuto rimanere segreto, almeno nelle intenzioni del leghista. Ma si sa, nei palazzi le voci circolano in fretta, e quindi anche lo stesso Salvini si è visto costretto a confermare: «Con Berlusconi abbiamo bevuto un caffè, io zuccherato. Berlusconi abita a trenta metri da casa mia a Roma, per cui ogni tanto si beve un caffè e ci si saluta». Oltre al caffè, però, sul tavolo del faccia a faccia, avvenuto in zona palazzo Grazioli, ci sarebbero state anche delle questioni ben più delicate. Come la nomina dei vertici dell'Antitrust, che spetta proprio al Carroccio visto che quella della Consob è stata invece affidata al Movimento 5 stelle. Sostiene il sempre ben informato sito Dagospia che sui nomi il vicepremier stia cercando l'intesa con Forza Italia: circolano quelli di Marina Tavassi, presidente della Corte d'appello di Milano, Alessandro Pajno, gradito al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e del costituzionalista Beniamino Caravita, oltre ad un misterioso «Mister X» proposto proprio dagli azzurri. Sempre che, dopo la fuga di notizie, i pentastellati non mangino la foglia rifiutando qualsiasi candidato vicino a Berlusconi.
Doppia alleanza
Ma quello che più starebbe a cuore all'ex presidente del Consiglio, molto di più delle nomine delle authority, sarebbero le sorti del governo: Silvio continuerebbe a spingere perché Matteo rompa i suoi rapporti con i Cinque stelle e metta in piedi un nuovo esecutivo di centrodestra. Un'idea che, a quanto raccontano le fonti leghiste, non sfiorerebbe affatto Salvini, il quale preferisce invece portare avanti la sua politica dei due forni. Ovvero, da un lato corteggiare il centrodestra, dall'altro tenere sotto costante pressione il M5s, per isolarne la corrente più combattiva: «L'obiettivo – spiega un leghista di alto rango sempre a Dagospia – è quello di far emergere e acuire le distanze tra i leader a 5 stelle, in particolare tra Di Maio e Fico, tra l'ala governativa e quella ortodossa e neutralizzare la prossima discesa in campo di Di Battista».