9 dicembre 2024
Aggiornato 19:30
Scuola

Quest'anno solo un bambino su 4 riuscirà a entrare all'asilo nido

Sarà un settembre amaro per molte famiglie. I dati di Save the Children: «In molti casi sono addirittura scomparse le liste d'attesa»

Asilo nido
Asilo nido Foto: ANSA/WEB ANSA

ROMA - All'apertura degli asili nido nel nostro Paese, Save the Children - l'Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e garantire loro un futuro - sottolinea come, in base agli ultimi dati disponibili. Nonostante le nascite al minimo storico, solo 1 bambino su quattro potrà frequentare un servizio dedicato alla prima infanzia, tasso che comprende i servizi a titolarità pubblica, quelli in convenzione e quelli a titolarità privata. Il dato risulta ancor più grave in alcuni territori dal momento che si registrano ancora profonde diseguaglianze su scala nazionale. A parte alcune eccezioni virtuose come Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, che hanno registrato i tassi di copertura più alti, in alcuni casi anche superiori all'obiettivo europeo del 33%, tutta l'Italia del centro-nord ha percentuali di copertura appena superiori al 20%, percentuale che si abbassa drasticamente per il mezzogiorno dove solo circa 12 bambini su 100 riusciranno ad accedere agli asili nido o ai sevizi alternativi. La situazione più critica in Campania dove nemmeno 1 bambino su cento ha la possibilità di accesso (6,8%).

L'importanza di un asilo nido
«Frequentare un asilo nido di qualità è un elemento chiave per il corretto sviluppo del bambino, sia dal punto di vista della salute che su quello educativo. Questo vale ancor di più per i bambini delle famiglie più svantaggiate, dove la frequenza al nido - è dimostrato - abbatte fortemente il rischio di non raggiungere, a quindici anni, le competenze minime in matematica e in lettura e allo stesso modo riduce il tasso di dispersione scolastica», ha commentato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children. «Allo stesso tempo, l'asilo nido è un indispensabile strumento di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro ed è grave che le Regioni con il più basso tasso di occupazione femminile siano anche quelle dove gli asili nido di fatto non sono disponibili».

Scomparse anche le liste di attesa
Mentre fino a qualche anno fa, in questa stagione le cronache registravano interminabili liste di attesa per l'accesso ai nidi ovunque in Italia, oggi in molti casi le liste sono scomparse, «ma questo non significa che il numero dei bambini che usufruiscono del servizio sia cresciuto. Semplicemente, le famiglie hanno rinunciato al servizio pubblico, spesso a causa dei costi troppo elevati».

Le proposte di Save the Children
«A questo scopo» spiegano da Save the Children «è innanzitutto urgente impiegare efficacemente le risorse (209 milioni) stanziate dalla L. 107/2015 (cd. Buona Scuola) e assegnate alle Regioni con il Piano di azione per l'attuazione del sistema integrato. I Fondi, erogati direttamente ai Comuni dal Miur, devono assicurare il progressivo sviluppo stabile della rete, a costi accessibili per tutte le famiglie». Ma ad oggi, «nonostante le dichiarazioni di intenti, nei fatti siamo purtroppo lontani dall'obiettivo di garantire che l'accesso all'asilo nido o ad altri servizi educativi per la prima infanzia sia un diritto soggettivo, equiparabile agli altri gradi di istruzione in Italia».