A 11 anni lasciato solo in casa venti minuti chiama il 113, i genitori rischiano il carcere
A lasciarlo in casa il padre che era andato a fare una passeggiata con la nuova compagna. Prima di chiamare il 113, il ragazzino aveva avvisato la madre che sarebbe potuta andarlo a prendere: ecco perché rischia anche lei la condanna
IVREA - Era stato lasciato solo in casa dal papà, a undici anni, che era andato a fare una passeggiata con la nuova compagna e, con il cellulare, aveva chiamato la madre per dire che era da solo: questa gli aveva quindi detto di chiamare il 113 e segnalarlo. La polizia si era precipitata a casa dal ragazzino e ora sia il padre che la madre rischiano di essere condannati al carcere rispettivamente per otto e sei mesi. La vicenda giudiziaria arriva da Ivrea. I genitori (entrambi) sono accusati di abbandono di minore, anche se quel giorno l’undicenne era rimasto da solo per non più di una ventina di minuti.
L’EPISODIO - Quel giorno il padre aveva chiesto anche al figlio di andare a fare una passeggiata, ma il ragazzino non aveva voluto accompagnare il genitore e la nuova compagna. L’adulto lo aveva lasciato quindi a casa da solo, consegnandogli un cellulare per qualsiasi emergenza. La telefonata alla madre (separata dal padre non da molto in quel periodo) aveva anticipato l’intervento della polizia e la denuncia per entrambi i genitori: non solo per il padre, ma anche per la genitrice perché, secondo la legge, avrebbe potuto e dovuto raggiungere il figlio e non dirgli di chiamare il 113.
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