22 marzo 2023
Aggiornato 07:30
Famiglia

«Salvini discrimina le coppie gay»: è polemica sulla decisione del ministro

La scelta di cancellare la dicitura di «genitore 1» e «genitore 2» per tornare a quella tradizionale di «padre» e «madre» non è piaciuta agli attivisti omosessuali

Il ministro dell'Interno e segretario della Lega Matteo Salvini
Il ministro dell'Interno e segretario della Lega Matteo Salvini Foto: Matteo Bazzi ANSA

ROMA – Ha scatenato prevedibili polemiche l'intenzione, annunciata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, di abbandonare la dicitura di «genitore 1» e «genitore 2» per tornare a quella tradizionale di «padre» e «madre» sui moduli di richiesta per la carta d'identità elettronica per i figli minorenni.

Scelta discriminatoria...
Da un lato gli attivisti per i diritti omosessuali, che parlano apertamente di discriminazione dei bambini delle coppie gay da parte del vicepremier Salvini. «Precisiamo, che l'attuale dicitura dei moduli è quella di 'genitori', senza alcun numero, come si può vedere dal sito del ministero perché non esiste un genitore prevalente rispetto ad un altro – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center – Invece, in merito alla richiesta del ministro di sostituire la dicitura genitori con padre e madre, troviamo la proposta discriminatoria per le famiglie lesbiche e gay, che non solo hanno aspettato anni per vedersi riconosciuti come genitori dai tribunali, ma ora si troverebbero anche impossibilitati ad ottenere i documenti per i propri figli. Questa scelta va nella direzione di discriminare i bambini togliendogli il diritto di avere i documenti che gli spettano per legge. Pertanto facciamo appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al sottosegretario Vincenzo Spadafora, per non attuare questa azione discriminatoria che priverebbe molti bambini dei loro diritti».

...o che riconosce l'ovvio?
Dall'altro lato, invece, ci sono i sostenitori delle famiglie tradizionali, che plaudono all'iniziativa del leader della Lega: «Ringraziamo il ministro Salvini per i principi, i valori e le linee programmatiche espresse nell'intervista alla Nuova Bussola Quotidiana, siamo convinti che il bene del Paese passa per la difesa della famiglia, che vuol dire papà, mamma e bambini, anche in quei nuclei feriti dal divorzio – così il leader del Family day Massimo Gandolfini – Dopo tanti anni abbiamo un governo che riconosce l'ovvio, ossia la necessità, prima di ogni altra cosa, del bambino di avere un padre e una madre. Ma come sempre i potentati del politicamente corretto cercano di imporre ideologie che sono il contrario dell'umano e contro le quali ci batteremo sempre. Infatti, è inutile nascondersi dietro un dito: ogni essere umano è figlio di un padre e una madre, e due papà e due mamme significano solo compravendita di gameti selezionati in base alla razza e utilizzo della barbara pratica dell'utero in affitto, tutte pratiche punite penalmente in Italia. L'uscita del ministro Salvini su 'genitore 1' e 'genitore 2' rende chiaro chi sta con il bene degli innocenti e chi ha deciso di servire ideologie che feriscono la famiglia e la società. Siamo dunque grati al Salvini, al quale però chiediamo di mantenere le promesse fatte sia sui temi antropologici sia riguardo ai provvedimenti di natura economica», conclude Gandolfini.