26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Inchieste

Usura bancaria, indagato il ministro Paolo Savona

Il ministro agli Affari Europei tra i 23 ex dirigenti di Unicredit indagati dalla Procura di Campobasso. Tra loro anche gli attuali ad di Finmeccanica e Cdp

Paolo Savona durante la relazione annuale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Roma, 12 luglio 2018
Paolo Savona durante la relazione annuale dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Roma, 12 luglio 2018 Foto: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI ANSA

CAMPOBASSO - Il ministro agli Affari Europei Paolo Savona risulta indagato dalla Procura di Campobasso insieme ad altre 22 amministrarori banchieri e manager di Unicredit nel settanato 2005-2013 su cui la magistratura ha acceso riflettori e aperto inchiesta per una possibile usura bancaria nel finanziamento dei parchi eolici realizzatio in Molise. Insieme a Savona, risultano oggetto di indagine della magistratura altri big della finanza e del mondo del credito quali, fra gli altri, l'amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica Alessandro Profumo, l'amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi e prestiti Fabio Gallia. L'iscrizione del ministro e degli altri ex vertici di Unicredit nel registro degli indagati della procura di Campobasso è diventato pubblico con la richiesta di proroga indagini inviata in data di ieri dalla pm molisana Rossana Venditti al Gip che ora dovrà decidere se accordare la richiesta di tempi supplementari. Sono dunque passati almeno sei mesi dall'inizio dell'inchiesta. Mentre non è dato sapere a quando risale l'iscrizione di Savona: se prima o dopo il suo giuramento da ministro.

Gli indagati
Nel faldone della Procura ci sono tutti i manager della Banca di Roma e del gruppo, dal 2005 fino al 2013. Oltre a Savona, Alessandro Profumo, ora alla guida di Leonardo, Fabio Gallia, che è alla Cdp in attesa del suo sostituto, con altri noti banchieri italiani, spiega il Quotidiano del Molise sul suo portale. Tra gli altri nomi, si fanno quelli di Aristide Canosani (che era anche sindaco di Ravenna), Franco Bellei della CariModena, Alessandro Cataldo, Giovanni Chelo, Antonio Ciarallo, Giuseppe D'Onofrio, Cesare Farsetti, Paolo Fiorentino, Federico Ghizzoni, Luca Majocchi, Edoardo Massaglia, Roberto Nicastro, Dieter Rampl, Francesco Antonio Ricci, Rosario Spatafora, Nicolangelo Testa, Adolfo Toti, Giuseppe Vita.

Immediate le richieste di dimissioni delle opposizioni
Non appena uscita la notizia, sono arrivate le prime richieste di dimissioni per il ministro degli Affari Esteri. Su Twitter, ricordando quando il leader M5s Luigi Di Maio chiedeva le dimissioni dell'ex ministro Angelino Alfano per un avviso di garanzia che poi fu archiviato, la portavoce nazionale di Alternativa Popolare, Valentina Castaldini, chiede «dimissioni in 5 minuti o scurdámmoce 'o ppassato? #incoerenti #poltronari. Noi siamo e resteremo garantisti, ma da quelle forze politiche che in passato hanno chiesto le dimissioni per un avviso di garanzia allora un gesto del genere sarebbe quasi scontato». Sulla stessa linea anche il Pd: «Giorni fa leggevamo Di Maio definire quello bancario un 'sistema arrogante', con annessa minaccia. 'La devono pagare', con un tono non adeguato a una democrazia avanzata» ricorda il deputato Gianfranco Librandi. «Il paradosso oggi vuole che il ministro Savona sia indagato per usura bancaria, relativamente al suo passato da dirigente di UniCredit. Siamo e restiamo garantisti, dunque attenderemo il corso della giustizia e auguriamo a Savona di poter far valere la sua innocenza. Certo, da oggi, la sua incompatibilità politica con il giustizialista Di Maio diventa assoluta. Oggi Savona dovrebbe dimettersi, non per l'inchiesta in corso, ma per incompatibilità della sua figura con le idee e le iniziative annunciate dal capo politico del M5S».