24 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Immigrazione

La Diciotti approda a Trapani: Salvini vuole i dirottatori in manette, ma Di Maio non ci sta

Crepe nel governo sulla vicenda della nave Diciotti della Guardia Costiera italiana con a bordo 67 migranti

Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno lascia Palazzo Chigi dopo il vertice con il premier Giuseppe Conte
Matteo Salvini, vice presidente del Consiglio e ministro dell'Interno lascia Palazzo Chigi dopo il vertice con il premier Giuseppe Conte Foto: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI ANSA

TRAPANI - "Condivido tutte le perplessità di Salvini riguardo a quanto accade nel Mediterraneo, ma non è immaginabile chiudere l'ingresso a una nave italiana. Bisogna farla sbarcare». Luigi Di Maio frena Matteo Salvini sull'intervento della nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, su cui sono stati trasferiti 67 migranti soccorsi al largo della Libia dal rimorchiatore italiano Vos Thalassa. La Diciotti è in mare da ieri: è intervenuta su richiesta dell'equipaggio della Vos Thalassa, che ha denunciato un tentativo di ammutinamento a bordo da parte dei migranti che, dopo l'annuncio di Salvini che il rimorchiatore battente bandiera italiana non poteva arrivare in Italia, temevano di essere rispediti in Libia. Ora, dopo un giorno di incertezza, dovrebbe approdare a Trapani, si apprende dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Trapani se ne sta in disparte
Per accertare le responsabilità dei disordini avvenuti sulla Von Thalassa, alcuni agenti della questura di Trapani hanno raggiunto le due navi. Gli agenti, tra i quali uomini dello Sci di Roma, stanno ascoltando l'equipaggio del rimorchiatore e i migranti che sono sulla nave della Guardia costiera. La Procura di Trapani, al momento, non ha comunque aperto nessun inchiesta. Ad apparire disinteressata a quanto sta accadendo nel suo specchio di mare antistante è la città di Trapani. Sul molo principale, così come sul molo Ronciglio dove sbarcheranno i migranti, nessun segnale di attività propedeutiche agli sbarchi. In città, per strada, nel centro storico, tra i tavolini di bar all'aperto, la gente sa poco o nulla dell'arrivo della nave. Chi invece sta seguendo gli accadimenti delle ultime ore si divide tra quanti concordano con la linea di chiusura dei porti del governo italiano, e chi è a favore di un'accoglienza dei migranti che veda per un maggior coinvolgimento e aiuto all'Italia da parte dell'Europa.

Di Maio, Fico e Trenta contro
Anche Roberto Fico e Elisabetta Trenta hanno detto che chiudere i porti "non è la strada da seguire». "Il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà ad esserlo, l'apertura è la sua ricchezza. La strada è regolamentare non chiudere: la parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta. Poi accogliere si può declinare in mille maniere, e si deve legare l'accoglienza con la legalità" ha detto la ministra della Difesa. 

L'incontro tra Salvini e Conte
Intanto Matteo Salvini ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, in vista della riunione dei ministri dell'Interno Ue in programma a Innsbruck. Riguardo alla vicenda della Diciotti, ha confermato: "Se c'è gente che ha minacciato e aggredito non finirà in albergo ma in galera. Non darò autorizzazione a nessun tipo di sbarco finché non ci sarà garanzia per la sicurezza degli italiani che delinquenti che hanno dirottato con violenza una nave finiscano in cella e poi vengano riportati il prima possibile nei propri Paesi». Con il premier la linea sui migranti è "assolutamente comune": rafforzare la sicurezza dei cittadini italiani, ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati da soli. Poi il vicepremier ha rivendicato i risultati ottenuti da quando siede al Viminale: "Grazie al lavoro di persone di assoluto spessore e alla linea della fermezza, sono sbarcati 21mila immigrati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma io non mi accontento, voglio fare ancora meglio perché meno sbarchi significa meno morti, voglio arrivare lentamente a ridurre le presenze nelle caserme, negli alberghi, negli agriturismo di mezza Italia".