20 aprile 2024
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«Salvini non avrà mai il mio rispetto, è un esaltato»: lo sfogo di Elsa Fornero

L'ex ministro del Lavoro in un'intervista radiofonica torna a scagliarsi contro il leader della Lega. Nel mirino il suo discorso a Pontida

Elsa Fornero e Matteo Salvini durante 'diMartedì' in onda su La7, 9 gennaio 2018
Elsa Fornero e Matteo Salvini durante 'diMartedì' in onda su La7, 9 gennaio 2018 Foto: ANSA/TV/LA7 ANSA

ROMA - Lo aveva definito «cinico e vigliacco». Si era detta definita un «capro espiatorio». Aveva parlato «dell'imbarazzo» porovata «dalla mia famiglia, dalle mie sorelle e da chi, nel mio paese, ha il mio stesso cognome». Uno sfogo contro gli «attacchi» dei mesi passati, «un'operazione cinica e vigliacca». Ora Elsa Fornero torna a parlare in radio e lo fa ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano. La prof ha parlato ovviamente di Matteo Salvini: «Le sue parole di ieri a Pontida? Ha detto che legge Fornero è da smontare, perché disumana, ma penso che dovrebbe provarci. A parte che non spetta al ministro dell'Interno, mi pare che ieri lui si sia preso sostanzialmente la responsabilità di tutta l'azione di governo». 

«Se fossi grillina sarei preoccupata»
Elsa Fornero poi si mette nei panni di un'esponente del Movimento 5 stelle: «Facessi parte dell'alleato di governo sarei un po' preoccupata. E lo sarei anche se fossi presidente del Consiglio. Ora Salvini è al governo, ha una responsabilità, continua a dire cose ma ne fa molto meno». Per l'ex ministro del Lavoro il leader della Lega «è affetto da una sorta di delirio di onnipotenza, pensa di poter risolvere tutti i problemi di tutti gli italiani, ma le persone nel Paese hanno spesso interessi contrapposti. Queste adunate, con la conseguente esaltazione della personalità, mi fanno paura».

«Non mi abituerò mai a vivere da sola contro tutti»
Poi, il vero sfogo: «Il fatto che il mio nome venga dato in pasto alla folla mi pesa, non c'ho fatto l'abitudine, la trovo una cosa incivile e non degna di un Ministro della Repubblica. Salvini, come persona, non avrà mai il mio rispetto. Usa metodi contrapposti a quelli che ho usato io per tutta la vita. Il dialogo è essenziale. Questo è il suo momento. E poi abbassasse i toni e la smettesse con la personalizzazione, se ne è capace. La sua anima è quella di un lupo, anche se si è travestito, in qualche occasione, da agnello».