28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Centrodestra

Berlusconi torna a corteggiare Salvini: «Lascia il M5s. A vincere è il centodestra unito»

Forza Italia festeggia l'esito elettorale - «una vittoria plurale» - e bolla il boom leghista solo come un «buon risultato»

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - «Il risultato delle elezioni amministrative, sia al primo turno che al ballottaggio di ieri, che chiude una lunga stagione elettorale cominciata il 4 marzo, conferma il successo del centro-destra già emerso nelle altre consultazioni del 2018». Per Silvio Berlusconi non ci sono dubbi: «Quello che vince è un centro-destra plurale, nel quale nessuna forza politica è autosufficiente: ad un buon risultato della Lega si accompagna infatti un'ancora più forte affermazione di liste e candidati civici, senza un chiaro riferimento di partito, espressione piuttosto di quella società civile che fatica a riconoscersi nell'offerta politica tradizionale». Un fenomeno, «molto forte sul piano locale» considerato «certamente positivo», perchè «dimostra l'esistenza di un ceto politico nuovo: donne e uomini che non vengono dai partiti ma che sono disposti ad impegnarsi per la collettività e godono della fiducia dei cittadini».

Berlusconi: «Serve comunque un rinnovamento»
Nonostante ciò, l'esito delle comunali e l'affermazione del civismo, spiega Silvio Berlusconi, «conferma la necessità di un rinnovamento e di un'apertura delle forze politiche nazionali, a cominciare dalla nostra, che devono saper accogliere queste ed altre energie nuove e coinvolgerle in un progetto politico complessivo, espressione di quell'altra Italia che oggi non partecipa alla vita pubblica, ma che rappresenta il cuore pulsante del Paese, nel lavoro, nell'impresa, nelle professioni, nelle università, fra i più giovani».

Deputati e senatori fanno festa
Per Renato Schifani, senatore di Forza Italia ed ex presidente del Senato, «i ballottaggi hanno chiuso una lunga e intensa fase elettorale, iniziata lo scorso 4 marzo con le elezioni nazionali, premiando il centrodestra quale coalizione vincente. Forza Italia riparte, perciò, da questo importante dato ma al tempo stesso, nel solco della sua tradizione, deve rinnovare e rafforzare la sua proposta politica anche attraverso idee ed iniziative che la rendano nuovamente centrale». E ciò «anche investendo su una classe dirigente che, provenendo dal territorio, individui con successo candidati sindaci all'interno della coalizione che possano dimostrarsi vincenti». Chi, invece, per Schifani esce bocciato e «fortemente ridimensionato nei numeri e nelle ambizioni» è «il Movimento Cinque Stelle». E di conseguenza «rimarrà deluso chi sperava che queste urne potessero legittimare l'attuale coalizione al governo. A dimostrazione che, come accaduto il 4 marzo, gli italiani riconoscono nell'alleanza di centrodestra l'unica alternativa seria e credibile, nonostante l'attuale anomalia del governo centrale giallo-verde».

Forza Italia e la leadership di Berlusconi
«Anche dai ballottaggi di ieri emerge un dato incontrovertibile: Forza Italia è viva, è determinante, è essenziale per la vittoria della nostra coalizione. Adesso tocca a noi ripartire con entusiasmo e freschezza anche a livello nazionale, ma il nostro progetto, intorno alla leadership di Silvio Berlusconi, è destinato a crescere con sempre più vigore nei prossimi mesi». Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «Ci aspetta - aggiunge - l'opposizione al governo gialloverde. Bene, riempiamolo di contenuti, di idee, difendiamo i valori e le istanze degli elettori di centrodestra. Ripartiamo dal lavoro, dalla reintroduzione dei voucher, dalle semplificazioni burocratiche, fiscali e giudiziarie, da una maggiore attenzione alla famiglia, da un nuovo welfare a misura di bambino per rilanciare la natalità nel nostro Paese. Ripartiamo da una vera legittima difesa, da noi sostenuta già nella scorsa legislatura con una proposta di legge a mia firma e insabbiata dal Partito democratico: noi ci siamo, approviamola subito».