19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Movimento 5 stelle

L'economista 'del M5s': «Spero che la base si rivolti contro l'allenza con la Lega»

Giovanni Dosi, fino a un mese fa l'economista più ascoltato dal Movimento, contesta il contratto di governo: «Troppe concessioni a Salvini»

ROMA - «L'alleanza con la Lega? Un tradimento. Spero che i Cinque Stelle in Parlamento si ribellino». Parla Giovanni Dosi, fino a un mese fa l'economista più ascoltato dal Movimento. Nel contratto di governo «troppe concessioni a Salvini». A cominciare dalla Flat tax, che è solo «un grande regalo ai ricchi». Giovanni Dosi, 64 anni, professore ordinario di politica economica alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa, è lo studioso di fama internazionale che durante la campagna elettorale, e anche prima, ha cercato di orientare a sinistra il programma del Movimento: ora «tutto è molto diverso da come ce lo eravamo immaginato. Spero che il maggior numero possibile di parlamentari Cinque Stelle si rifiuti di appoggiare con il voto questa deriva di destra e razzista per mettere fine all'alleanza con la Lega».

L'intervista a L'Espresso 
Dosi nei mesi scorsi ha più volte incontrato Luigi di Maio e altri esponenti di vertice dei Cinque Stelle, ma ora, nell'intervista esclusiva pubblicata da L'Espresso in edicola domenica 17 giugno, si dichiara «molto deluso» e prende le distanze dal contratto di governo siglato da Di Maio con Matteo Salvini. «Un contratto - spiega Dosi nell'intervista - che sacrifica gran parte dei temi cari ai Cinque Stelle per fare concessioni alla Lega».
Secondo l'economista, «il reddito di cittadinanza è ormai sparito dai radar, mentre Salvini insiste sulla Flat tax», che, dice Dosi, è soltanto «un enorme regalo ai ricchi, una totale follia che non dovrebbe neppure essere presa in considerazione».

«Sparita la volontà di abolire il jobs act»
Nel programma di governo «non viene neppure espressa con chiarezza la volontà di abolire il Jobs act». E questo, sostiene il professore, è un altro favore alla Lega, che vorrebbe anche ridurre ulteriormente le imposte sui profitti aziendali. «La mia opinione - spiega Dosi nell'intervista - è che gli investimenti delle imprese siano influenzati non tanto dalle tasse sugli utili quanto dall'andamento della domanda globale». Anche le trattative con l'Unione Europea «potrebbero riservarci brutte sorprese. L'obiettivo del nuovo governo è quello di ottenere il via libera per fare, con gradualità, nuovi investimenti, ma se ci presentiamo a Bruxelles con una riforma fiscale come la Flat tax che crea un buco in bilancio da decine di miliardi». Per questo «mi sembra impensabile - avverte Dosi - che i partner europei ci concedano maggiore flessibilità». 

Preoccupato per il futuro dell'Italia
L'economista si dichiara «molto preoccupato per quanto potrebbe succedere nei prossimi mesi. Salvini ha dato a questo governo un'impronta razzista», ma il peggio secondo Dosi potrebbe ancora venire. «C'è il rischio che qualcuno, anche dentro il governo, approfitti delle crescenti tensioni con l'Europa per tentare di rovesciare il tavolo, di imporre l'uscita dall'euro. I sovranisti avrebbero così partita vinta con costi enormi per il Paese».