29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Governo

«Basta odio, basta razzismo»: Laura Boldrini contro il governo Lega-M5s

L'ex presidente della Camera a Milano alla manifestazione #stophate organizzata da I Sentinelli

Laura Boldrini
Laura Boldrini Foto: Angelo Carconi ANSA

MILANO - In piazza per dire no alla cultura dell'odio e ribadire l'importanza dei diritti, contro stalking, cyber-bullismo, minacce e violenza di genere: in centinaia hanno partecipato in piazza della Scala a Milano alla manifestazione #stophate organizzata da I Sentinelli di Milano, bandiere arcobaleno alla mano e cartelli con il triangolo rosa e l'hashtag che contraddistingue la manifestazione. Alla manifestazione ha partecipato l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, ora deputata di Leu. «Ci sono più motivi per essere qui per esprimere solidarietà ai Sentinelli, per dire che non sono e non saranno mai soli, svolgono un servizio alla comunità rendere la rete più pulita e sicura liberandola dallo squadrismo digitale» ha dichiarato al suo arrivo la Boldrini. «Penso che dobbiamo essere tutti consapevoli che dietro l'odio c'è una strategia che ha bisogno del capro espiatorio, vuole una società chiusa retrograda e quindi vuole una società anti storica - ha aggiunto - voglio che si sappia che c'è chi pensa a tutto questo». Boldrini ha ricordato di aver presentato il primo giorno della legislatura una legge contro omofobia, transfobia e discriminazione sulla base del genere: «Mi rendo conto con questo orientamento parlamentare non avrà vita facile ma dobbiamo comunque combattere, spero diventi una bandiera per una battaglia di civiltà che dobbiamo fare tutti, donne e uomini liberi e capaci di relazionarsi in un altro modo che non sia una contrapposizione, per una battaglia da fare in Parlamento, sulle piazze e sulla Rete», ha concluso.

Poi l'ex presidente della Camera ha voluto commentare gli scenari politici nazionali che stanno portando alla nascita di un governo tra Lega Nord e Movimento 5 stelle: «Non so fino all'ultimo se si farà un governo, ma se si farà non farà cose buone per il Paese», ha detto arrivando alla manifestazione. «Non so poi in Europa dove ci porteranno: è vero che l'Europa va cambiata, che deve essere avvicinata alle persone, più sociale, ma non in modo confuso, contraddittorio, che si riesce a faro, anzi quello è il modo per uscire dai tavoli che contano» ha detto. «A livello internazionale diventeremo i migliori amici di Putin, quel signore che non consente una manifestazione come questa, dove parlare di omosessualità in pubblico è un reato, quel signore a cui piace il fatto che le donne possano essere picchiate in casa, non è reato, che è allergico alle opposizioni che si organizzano e alla stampa libera, per Salvini è un gran riferimento e tutto questo non può che preoccupare».

Infine una battuta sul contratto di governo, definito «un insieme di pagine abbastanza sgangherate dove si vede che c'è un compromesso: il Meridione doveva essere un punto centrale e nelle 60 pagine ci sono sette righe, l'eliminazione del Jobs act era una bandiera dei cinque stelle, dicevano che bisogna toglierlo e non c'è più traccia. La Flat tax è come Robin Hood al contrario, quanto di più ingiusto perché dà ai ricchi ancora più soldi, un altro cedimento clamoroso dei cinque stelle per accontentare Salvini». La «ciliegina», in chiusura, «è il fatto che i bambini dei migranti regolari che vivono qui non hanno gli stessi diritti dei residenti vedremo cosa dire la Corte su questo» ha detto ancora commentando il contratto di governo. Dei diritti civili, tema della manifestazione di oggi poi, «non c'è traccia. È un catalogo di cose irrealizzabili o preoccupanti, un incubo del tutto oscurantista dal punto di vista dei diritti, c'è da temere».