Camere, incontro Brunetta-Romani con Guerini: «Pd sia coinvolto in accordo»
I capigruppo di Camera e Senato di Forza Italia, Renato Brunetta e Paolo Romani, hanno incontrato questa mattina il coordinatore della segreteria Pd Guerini
ROMA - I capigruppo di Camera e Senato di Forza Italia, Renato Brunetta e Paolo Romani, hanno incontrato questa mattina, presso gli uffici del gruppo azzurro a Montecitorio, il coordinatore della segreteria del Partito democratico, Lorenzo Guerini. È quanto si legge in una nota dell'ufficio stampa del gruppo di Forza Italia della Camera dei deputati. Durante la riunione, «cordiale e costruttiva», si legge nel comunicato, si è discusso della situazione politica, dell'assetto istituzionale e degli uffici di presidenza del Parlamento, da eleggere nei prossimi giorni, subito dopo i presidenti di Camera e Senato.
Fi vuole Pd nelle trattative
«Forza Italia - prosegue la nota - ha ribadito a Guerini le convinzioni già illustrate ieri a Grillo e Toninelli del Movimento 5 stelle: il Partito democratico è una forza importante in questo Parlamento, è stato il secondo partito più votato alle elezioni politiche del 4 marzo, e deve essere coinvolto nell'accordo al quale si sta lavorando in queste ore».
Brunetta: serve accordo serio
«Io dico che se si raggiunge un accordo istituzionale serio sulle presidenze, che non si presti a trabocchetti e agguati d'aula, allora potremmo compiere un buon primo passo verso la formazione di un governo» afferma intanto Renato Brunetta, in un'intervista a "La Repubblica». Sta dicendo che andiamo verso un possibile governo centrodestra-5Stelle? «Questo lo sta dicendo lei - sottolinea -. Io mi limito a dire, alla Catalano, che è meglio avere un accordo sulla presidenza delle Camere che non averlo. E forse siamo a buon punto». «Di nomi finora non si è parlato e io non ne faccio. Non sono stati al centro dell'incontro avuto con Toninelli e Grillo». Non le hanno fatto dunque quello di Fico? «Non spetta ai capigruppo trattare e pronunciarsi sui possibili candidati. È una scelta demandata ai leader e nel vertice del centrodestra in programma oggi a Roma tra Berlusconi, Salvini e Meloni si scioglieranno gli ultimi nodi», risponde Brunetta.
Camera al Movimento?
I grillini insistono invece sulla Camera. «Questi sembra siano i desiderata di Di Maio, stando alle sue dichiarazioni. Nulla è ancora deciso». «Una cosa è certa - ribadisce -: il calendario. Il centrodestra unito sta lavorando per arrivare a una soluzione in tempi rapidi. lo penso che entro la giornata di sabato, se la situazione resta quella che si sta delineando, potremmo eleggere i presidenti di Camera e Senato. La settimana successiva gli uffici di presidenza e i capogruppo, che poi dovranno presentarsi al Quirinale per le consultazioni».
Al Colle il centrodestra unito o diviso?
Al Colle il centrodestra si presenterà unito o in ordine sparso? «Una decisione non è stata presa. Ricordo solo che nel 2013 ogni formazione si presentò con i propri vertici, separatamente». Presidenze tra centrodestra e M5S, tutti gli altri fuori? «No. Ci siamo fatti carico di far presente ai colleghi dei 5Stelle che la rappresentanza istituzionale, per vicepresidenze, questori, segretari, deve essere la più ampia possibile. Necessario ed opportuno cioè coinvolgere il Pd, contrariamente a quanto fatto da loro cinque anni fa. Nelle prossime ore io e Romani incontreremo anche Lorenzo Guerini», conclude.
Gasparri: Romani al Senato
Sul nome da spingere come presidente del Senato, Maurizio Gasparri esclude il proprio e conferma la linea degli azzurri: «Ma non credo, essendo stato vicepresidente nella scorsa legislatura. E' normale che uno possa entrare, ed è un onore, in un totonomine, ma noi ci auguriamo due cose: prima che sia un accordo nel centrodestra sul fatto che FI, che non contesta l'aspirazione di leadership di governo di Salvini, possa rivendicare un incarico importante per il nostro gruppo alla presidenza del Senato». «Noi riteniamo che Paolo Romani possa essere la soluzione più adatta, più condivisibile» ha aggiunto Gasparri osservando che «la riunione di oggi dovrà in primis verificare la convergenza nel Centrodestra, che mi auguro ci sia, sull'ipotesi che possa FI esprimere la presidenza».
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