19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Caso Museo Egizio

Museo Egizio, la rivolta delle comunità straniere non arabe: "E' discriminazione"

Per Shkurashivska, presidente di Azazello (Associazione di stranieri dell’Est Europa residenti in Italia): "Per le anime belle dell'accoglienza ci sono immigrati di serie B"

Giorgia Meloni leader di FDI dutante la conferenza stampa di presentazione dei candidati davanti al Museo Egizio, Torino, 9 febbraio 2018
Giorgia Meloni leader di FDI dutante la conferenza stampa di presentazione dei candidati davanti al Museo Egizio, Torino, 9 febbraio 2018 Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

TORINO - La scelta del Museo Egizio di Torino di prevedere una promozione solo per i cittadini con un passaporto di una Nazione araba, con tanto di battage pubblicitario e campagna di comunicazione che ritrae una donna velata, non fa discutere solo la politica ma anche le comunità straniere in Italia non di lingua araba. "Trovo inaccettabile la discriminazione nei confronti degli stranieri non arabi l’iniziativa del Museo Egizio di Torino di applicare delle promozioni rivolte solo ai cittadini di lingua araba", è il duro attacco del presidente dell’Associazione Azazello di stranieri dell’Est Europa residenti in Italia, Dorota Shkurashivska.

La protesta di Fdi
La polemica dell’Associazione Azazello arriva a poche ore di distanza dalla precisazione del leader di FdI Giorgia Meloni che, in un video pubblicato su Facebook, ha chiarito che la notizia secondo la quale FdI vorrebbe cacciare il direttore del Museo Egizio Greco è una «bufala inventata dalla stampa» e «montata ad arte dalla sinistra per coprire una iniziativa idiota del museo». «Noi contestiamo lo sconto su base etnica. Se i Musei Vaticani scegliessero di fare il biglietto scontato solo per i cristiani, non penso che Franceschini la prenderebbe benissimo. E mi stupisce che tutta la sinistra difenda una iniziativa discriminatoria come questa».

L'associazione Azazello
Parole, quelle del presidente di FdI, accolte con favore dall’Associazione Azazello. «Se l’iniziativa del Museo Egizio - ha aggiunto Shkurashivska - fosse stata pensata veramente in favore degli stranieri, non avrebbe escluso le nazionalità europee. Purtroppo per le anime belle che professano l’accoglienza noi ucraini, russi, moldavi, bielorussi ma anche sud americani, siamo stranieri di serie B perché troppo poco esotici e troppo cristiani. Il Museo Egizio ha messo a nudo tutta questa ipocrisia». In poche parole un razzismo nei confronti degli stranieri non arabi che non è andata giù e che continuerà a sollevare polemiche.