Bonino sta con Zingaretti e punzecchia: «Nebbia fitta sul candidato del centrodestra»
Il Governatore ricandidato: «Quello che ci tiene insieme è una scelta di campo. Noi siamo quelli che non devono cavalcare le paure, ma risolvere i problemi»
ROMA - «Sono molto contento di questa alleanza perché aiuta a costruire un'alleanza larga nella nostra regione, plurale e differente, all'interno di una visione comune. Un'alleanza che arricchisce la nostra regione». Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nel corso della conferenza stampa di presentazione della lista «+Europa con Emma Bonino» per il Lazio Insieme ad Emma Bonino.
Zingaretti: il Lazio è l'esempio vivente di un rapporto forte, sereno e convinto con le istituzioni europee
Zingaretti ha spiegato l'importanza del tema Europa «il Lazio è l'esempio vivente di un rapporto forte, sereno e convinto con le istituzioni europee" ha aggiunto. "Quello che ci tiene insieme è una scelta di campo. Noi siamo quelli che non devono cavalcare le paure, ma che devono risolvere i problemi che creano le paura. Ed è una strada molto più impegnativa, ma molto più civile e democratica e se la facciamo insieme sono convinto che saremo più forti e nei prossimi 5 anni le soluzioni che daremo saranno molto più credibili, perché va alla radice del problema» ha detto Zingaretti.
Bonino: In politica non bisogna agire per sentimenti o risentimenti
«Dieci anni fa- ha ricordato per parte sua Bonino- mi candidai alla regione Lazio: i cittadini scelsero altro e, se mi posso permettere anche parte del Pd scelse altro. Non è stata un'avventura brillante. Torno in una situazione risanata, Roma esclusa. Anche con Nicola è stato un rapporto molto spesso tumultuoso e polemico e lo dico subito perché è meglio che lo diciamo noi piuttosto che farlo scoprire da qualche giornalista. In politica non bisogna agire per sentimenti o risentimenti ma cercare, se ci sono le condizioni, per guardare avanti». Bonino ha poi fatto riferimento a due candidati radicali esclusi 5 anni fa da Zingaretti, Giuseppe Rossodivita e Rocco Bernardo. «Credo sia cambiata la posizione del Pd e me ne rallegro. Fu una esclusione - ha affermato- immotivata, ingiusta. L'idea era nessuno di quelli che era stato nella giunta precedente e che avevamo contribuito a far saltare e penso sia una 'riparazione' che mi piacere».