28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Camorra

Napoli, blitz contro i Lo Russo: pizzo da 10mila euro al mese per vendere droga ad altri clan

Con un'operazione congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato arrestati trafficanti del clan camorristico Lo Russo nell'area Nord Napoli. Sequestrato anche un vero e proprio arsenale di armi

Napoli, blitz dei Carabinieri contro il clan Lo Russo
Napoli, blitz dei Carabinieri contro il clan Lo Russo Foto: ANSA/UFFICIO STAMPA CARABINIERI ANSA

NAPOLI - Con un'operazione congiunta, i Carabinieri e la Polizia di Stato hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Napoli a carico di 43 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di reati aggravati dall'art. 7 della Legge "Falcone». Reati che vanno dall'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e allo spaccio di droga, alla detenzione e porto di armi comuni e da guerra. Tra gli arrestati spiccano le figure di Damiano Pecorelli e Miraglia Salvatore Angelo, legato da vincoli di parentela alla famiglia Lo Russo, definiti dai collaboratori di giustizia, trafficanti di elevato spessore con importanti contatti con il Sud America e di Bosti Ettore, nipote di Bosti Patrizio (figura apicale del clan Contini) che in alcune occasioni ha rifornito Carlo Lo Russo di grossi quantitativi di sostanza stupefacente poi ceduta alle numerose piazze di spaccio, gestite direttamente dal clan.

Come operava il clan "dei capitoni"
Nel corso delle indagini, operate su due filoni investigativi convergenti e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sono state messe in luce le attività del clan camorristico dei Lo Russo operante in tutta l'area Nord del capoluogo campano e sono state accertate le responsabilità degli affiliati al clan "dei capitoni" in ordine al traffico e spaccio di stupefacenti. Sono stati anche individuati narcotrafficanti che operavano sfruttando canali di fornitura esteri. L'operazione ha permesso di identificare gli spacciatori al dettaglio di cocaina, eroina, marijuana e hashish nei quartieri di Miano, Piscinola, Marianella e Chiaiano e nel rione Don Guanella e di documentare alcune centinaia di episodi di spaccio. E' stato sequestrato l'arsenale del clan, con il rinvenimento nella disponibilità degli affiliati di un fucile mitragliatore kalashnikov, 5 fucili e 6 pistole, 3 giubbotti antiproiettile e centinaia di munizioni.

10mila euro al mese di pizzo per spacciare
Le indagini svolte dalla Squadra Mobile hanno consentito di individuare i narcotrafficanti che, oltre a rifornire le piazze di spaccio gestite dal clan Lo Russo, pagavano al medesimo clan una tangente mensile di 10mila euro per poter vendere, in nome e per conto proprio, la sostanza stupefacente anche alle altre organizzazioni criminali. Sono stati anche raccolti elementi di prova a carico di personaggi ancora in libertà che vantano una lunga militanza nel clan Lo Russo. Il materiale probatorio raccolto è stato confermato dal decisivo apporto dichiarativo dei collaboratori di giustizia un tempo ai vertici del clan Lo Russo (Mario Lo Russo, Carlo Lo Russo, Antonio Lo Russo e il suo braccio destro Claudio Esposito) e di altri recenti collaboratori di giustizia (Ferrara Ciro e De Simini Antonio) ben inseriti nel tessuto criminale dei quartieri in cui opera il clan Lo Russo.