19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Terremoto

Terremoto Ischia: allucinante morire per un sisma di questa entità, manca la prevenzione

Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, non si capacita di come si possa morire per un terremoto di questa entità, e di come, nonostante le tante esperienze del passato, in Italia manchi ancora la prevenzione

ISCHIA - A un anno dal sisma dell'Italia centrale riviviamo di nuovo il dramma del terremoto, che stavolta ha colpito l'isola d'Ischia, con epicentro a mare, al largo di Forio d'Ischia, epicentro a circa 10 km di profondità e magnitudo 4. Ma Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, è decisamente perplesso. Perplesso perché non si capacita di come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese. "E' possibile che la magnitudo possa essere stata leggermente sottostimata ma, ripeto, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità» afferma.

Prevenzione
«Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile, non ci facciamo mancare niente dal punto di vista dei rischi geologici, non solo rischio sismico, ma anche vulcanico e idrogeologico. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione», sottolinea. Secondo Peduto, in Italia Centrale, dopo il terribile terremoto dello scorso anno, davvero poco è stato fatto. «Si è parlato di tante cose, dall'informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio. Tante chiacchiere, ma un anno dopo non è stato fatto quasi nulla», aggiunge Peduto.

Lobby
«Il governo e il parlamento si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato?», si chiede. E conclude: «Far conoscere lo stato sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell'agenda del prossimo governo».