'Ndrangheta in Liguria, ancora sequestro di beni
Sono stati sequestrati beni quali immobili, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e deposito titoli
GENOVA - Gli agenti della polizia di Stato stanno svolgendo una vasta operazione - condotta dalla Squadra Mobile di Genova con l’ausilio della Squadra Mobile di Milano – relativa all’esecuzione di una misura di prevenzione patrimoniale che dispone il sequestro di tutti i beni nella disponibilità di soggetti ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese, ma da anni residenti in Liguria, attivi nei reati di usura, estorsione, esercizio di abusiva attività finanziaria e traffico di stupefacenti, oltre che nel riciclaggio di denaro di provenienza illecita con la conseguente intestazione fittizia di beni e società.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, a giugno 2016 erano già state tratte in arresto otto persone – tra cui l’allora Sindaco di Lavagna – ed eseguite misure cautelari a carico di altre tre persone. Gli ulteriori accertamenti sulle proiezioni e gli interessi economici della ‘ndrina RODA’-CASILE nella provincia di Genova, avevano consentito di individuare nuovi investimenti, sia immobiliari che in attività economiche nel settore delle videolottery, realizzati dall’uomo di fiducia del capo della struttura territoriale di ‘ndrangheta denominata «Locale di Lavagna» che a marzo è stato tratto in arresto unitamente ad altri tre affiliati.
A seguito degli arresti menzionati e dell’attività della Commissione d’accesso nominata dal Prefetto di Genova, il 14 aprile scorso il consiglio comunale di Lavagna fu sciolto per le comprovate infiltrazioni della criminalità organizzata in quell’Ente territoriale. Gli accertamenti di carattere patrimoniale realizzati dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Genova hanno consentito al Tribunale di Genova – Sezione Misure di Prevenzione – di emettere il provvedimento di sequestro di tutti i beni immobili, autovetture di grossa cilindrata, conti correnti e deposito titoli in disponibilità degli affiliati alla ‘ndrina RODA’-CASILE operanti in questa provincia, oltre al sequestro delle imprese gestite dagli stessi affiliati tramite vari prestanome a loro collegati da vincoli di parentela.
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