Venezia: protesta contro l'eccesso di turismo in centro
Il corteo è stato aperto dallo striscione 'Venezia è il mio futuro', è stato accompagnato da cartelli che toccavano i più svariati temi caldi per la sopravvivenza in città come i prezzi delle case, la mancanza di negozi essenziali sostituiti da botteghe di paccottiglia, il transito delle grandi navi

VENEZIA - I veneziani, per un paio d'ore, nella gironata di domenica, sono riusciti a «sfrattare» i turisti con un corteo voluto da una serie di comitati cittadini sotto lo slogan «Mi no vado via» (Io non vado via) riferito all'esodo dei residenti dalla città lagunare divenuta poco vivibile.
Il corteo è stato aperto dallo striscione 'Venezia è il mio futuro', è stato accompagnato da cartelli che toccavano i più svariati temi caldi per la sopravvivenza in città come i prezzi delle case, la mancanza di negozi essenziali sostituiti da botteghe di paccottiglia, il transito delle grandi navi da crociera a San Marco, e soprattutto l'insostenibile presenza del turismo mordi e fuggi.
In oltre un migliaio - secondo gli organizzatori - sono partiti dall' Arsenale per poi snodarsi proprio in quei luoghi dove il turismo di massa tende a rendere la vita difficile in città.
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