29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Omicidio Pasqualoni

Il killer della dottoressa Pasqualoni «pedinava Ester da 4 anni»

Enrico Di Luca, ex amante di Ester Pasqualoni, pedinava la donna da diversi anni. Si suicida a poche ore dall’omicidio nell’abitazione di una signora anziana.

Il luogo in cui è stato rinvenuto il corpo del presunto omicida di Ester Pasqualoni
Il luogo in cui è stato rinvenuto il corpo del presunto omicida di Ester Pasqualoni Foto: ANSA | PAOLO RENZETTI ANSA

Due giorni fa l’oncologa Ester Pasqualoni è stata uccisa davanti all’ospedale di Sant’Omero dove lavorava da tempo. La donna aveva 53 anni e aveva più volte denunciato un uomo per molestie. Ma come spesso accade questo non è sufficiente per dar fine a episodi di Stalking. La donna, infatti, è stata letteralmente sgozzata a morte nel parcheggio del presidio ospedaliero. Aveva appena terminato il turno di lavoro e stava tornando nella sua casa di Roseto degli Abruzzi dove l’aspettavano i suoi due figli di 17 e 15 anni. In quel momento incontra l’uomo che aveva maturato, da parecchi anni, una vera e propria ossessione per lei. Fissazione che non le dava tregua né di giorno, né di notte. Persino gli amici ritenevano che avesse sviluppato per lei una vera e propria ossessione. Ma alle loro accuse rispondeva prontamente: «Io uno stalker? Ma scherziamo».

Messaggi continui
Enrico Di Luca tentava di contattare la donna fin dalle prime ore del mattino. E spesso lo faceva inviando alcuni SMS del tipo: «Sei il mio primo pensiero del mattino» o «Non buttiamo via tutti questi ricordi». La sua ossessione è durata ben quattro anni fino a quando – forse in preda alla disperazione – ha deciso di dar fine alla storia. E lo ha fatto in maniera decisamente tragica. Mercoledì pomeriggio ha ucciso la donna con colpi di roncola proprio nel parcheggio dell’ospedale in cui lavorava.

Pedinamenti quotidiani
Un amico di Ester racconta come, per anni, l’uomo ha pedinato costantemente la donna «Era la sua ombra. Ovunque lei si trovasse c’era sempre quell’uomo, conosceva i suoi orari e anche quelli dei figli a scuola». Il pedinamento gli veniva piuttosto facile considerando che si tratta di un ex elettricista che lavorava come investigatore privato per un’agenzia. La sua ossessione lo aveva portato anche vicino all’abitazione della vittima, di fronte alle finestre di casa sua. Del fatto se ne era accorto anche il figlio più grande della dottoressa che aveva deciso di affrontarlo. Il ragazzo è stato fermato dalla madre all’ultimo momento per evitare che la situazione potesse ulteriormente peggiorare.

La loro storia
Ester ed Enrico si incontrano per la prima volta nell’estate del 2005, quando l’uomo porta il padre in ospedale per sottoporlo ad alcune cure. Inizialmente tra i due nasce un rapporto abbastanza intimo. Secondo quando raccontato da lei stessa ai poliziotti, infatti, loro avevano un «rapporto di profonda amicizia».  Nel 2013, però, la donna conosce un altro uomo e decisd di chiudere la storia con Di Luca. Da quel momento in poi l’uomo inizia a chiamarla di frequente. Tant’è vero che già a gennaio 2014 – ben 3 anni fa – la donna denuncia l’uomo alla polizia di Atri. Il questore di Teramo inviata pertanto Enrico a non avvicinarsi a Ester e gli sequestra un vecchio fucile e il porto d’armi. Questo episodio lo aveva portato su tutte le furie, lamentandosi dell’accaduto con alcuni vicini. «Ma ti rendi conto? Un vecchio fucile che nemmeno spara. Io non sono uno stalker, con Ester avevamo una relazione, ma poi è finita e lei non voleva arrendersi, ho registrato tutte le nostre telefonate, il giudice potrà capirlo da sé».

Un precedente
Pochi mesi dopo la prima denuncia, effettuata nel 2014, Pasqualoni chiama i carabinieri: «Venite, presto, è passata in macchina la persona che mi tormenta e mi è sembrato che con una telecamera mi stesse filmando». I carabinieri, effettivamente, arrivano subito sul posto sequestrando la telecamera. Il problema è che nei file posti sotto sequestro non c’era alcun filmato riconducibile alla donna. Il caso fu archiviato e questa fu l’ultima denuncia registrata dalle forze dell’ordine.

Insieme per l’eternità
Uccidere la donna, lo scorso mercoledì, agli occhi di Di Luca, non era sufficiente. I due avrebbero dovuto rimanere insieme per l’eternità: nella vita come nella morte. Ed è così che di Luca prende alcuni attrezzi del mestiere: due fascette da elettricista e le stringe attorno al collo morendo soffocato in breve tempo.

La scoperta
Il cadavere è stato rivenuto nella mattina di ieri dai carabinieri nella casa di una signora settantenne a Martinsicuro. L’uomo aveva le chiavi per opere di piccola manutenzione. Prima di suicidarsi si era lavato completamente eliminando i panni sporchi con il sangue della povera vittima. «Tutti qui si fidavano di Enrico - racconta un vicino di casa. Lui aveva abitato in quella palazzina fino a due anni fa, ma era rimasto una specie di factotum, aggiustava i rubinetti e i citofoni dell’intero condominio. Aveva venduto la sua casa perché diceva di voler raggiungere l’ex moglie e il figlio in Francia, a Parigi. Nessuno poteva immaginare che avesse un altro piano».

Perché le forze armate non intervengono mai in tempo?
Ogni giorno vengono fatte denunce nei confronti di stalker, e troppo spesso queste persone rimangono libere, continuando a fare violenze morali e fisiche a molte donne. Alcuni di questi terminano però in maniera davvero tragica, come nel caso della povera Ester. «Questa vicenda per noi è una grande sconfitta», ha dichiarato Franco Gabrielli, capo della polizia. «Ma non è che possiamo incarcerare tutti gli stalker».