29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Per la prima volta divergenze importanti tra Usa e Ue

G7, Trump fa «tremare» i leader europei. Tusk: il vertice «più difficile di sempre»

Donald Tusk l'ha definito il G7 più difficile di sempre; certamente è un G7 storico, perché per la prima volta a separare l'Unione europea dagli Usa ci sono profonde divergenze su argomenti fondamentali

TAORMINA - Quello che si aprirà oggi a Taormina è «senza dubbio il più difficile dei G7». E' quanto ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, prima dell'inizio del vertice dei Sette Grandi in Sicilia. «L'Unione europea farà di tutto per un accordo» e si impegnerà per raggiungere una «posizione unitaria», ha insistito Tusk, non nascondendo le divergenze di opinioni su alcuni temi in discussione, in particolare, cambiamenti climatici e commercio internazionale. Divergenze, naturalmente, che separano Europa e Stati Uniti da quando a insediarsi alla Casa Bianca è stato il candidato più inviso e temuto insieme dalla maggioranza dei leader europei, Donald Trump. Un candidato che ha da sempre sventolato la bandiera del protezionismo e del pugno duro sull'immigrazione, mentre l'Europa si preparava a firmare il TTIP e si sobbarcava ormai da anni un flusso migratorio decisamente consistente.

Il nodo del clima
Il clima è uno dei temi su cui tali divergenze sono più evidenti. In proposito, il consigliere economico di Donald Trump Gary Cohn, a margine del G7, ha cercato di mandare un messaggio rassicurante agli alleati: «Credo che [il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump] sia incline a comprendere la posizione europea sul clima», ha detto. E ha aggiunto: "Il presidente vuole avere un dialogo aperto", ma «ci sono opinioni molto ferme su entrambi i fronti". Trump «sa che, negli Stati Uniti, ci sono opinioni molto ferme su entrambi gli schieramenti, ma sa anche che Parigi ha un significato importante per molti leader europei. E vuole chiaramente ascoltare cosa hanno da dire i leader europei». L'entourage di Trump, in questi giorni, ha fatto sapere che il presidente non ha ancora deciso se rispettare o abbandonare l'accordo sul clima di Parigi, firmato dal predecessore alla Casa Bianca, Barack Obama. Anche nel governo ci sono posizioni contrapposte: per esempio, il segretario di Stato, Rex Tillerson, ex amministratore delegato di Exxon Mobil, ha pubblicamente appoggiato l'intesa siglata nella capitale francese. Le pressioni interne contro l'accordo arrivano anche dai repubblicani in Congresso: 22 senatori hanno chiesto al presidente, in una lettera, di abbandonare l'intesa, secondo Axios; tra questi, anche il leader della maggioranza, Mitch McConnell.

Il tentativo di Macron
A mettere una buona parola per l'accordo di Parigi ci penserà il neopresidente francese Emmanuel Macron. Il quale, secondo fonti dell'Eliseo, "spiegherà a Donald Trump perché l'accordo di Parigi sul clima è così importante», «non solo per la lotta ai cambiamenti climatici ma anche per occupazione e sviluppo della società». Le fonti hanno confermato che quello in corso nella città siciliana è il G7 «più complicato» perché «tra i nuovi leader c'è il presidente Usa che ha assunto posizioni diverse» rispetto al suo predecessore Barack Obama. Gli Stati Uniti «temono la perdita di posti di lavoro, mentre la Francia e gli altri Paesi del G7 pensano che nel breve, medio e lungo termine l'Accordo rappresenta un'opportunità di posti di lavoro», hanno commentato le fonti.

L'invito di Juncker a Trump sul clima
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha invitato oggi Donald Trump a rispettare l'accordo di Parigi sul clima. «Per noi l'accordo di Parigi è da applicare interamente», ha detto Juncker durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, prima dell'inizio del vertice del G7 a Taormina.

L'avvertimento Ue agli Usa sull'Ucraina
Ma il clima non è l'unico nodo del vertice. A preoccupare l'Ue è anche l'imprevedibilità di Trump sui rapporti con la Russia e sulla questione ucraina. Non a caso il presidente della Commissione Juncker ha dichiarato di attendersi che il G7 «mostri unità sull'Ucraina» e che le sanzioni contro la Russia, per le sue responsabilità nella crisi del Paese, siano confermate «fino alla completa applicazione degli accordi di Minsk».  «La mia impressione è che sull'Ucraina siamo più o meno sulla stessa linea con Trump e Tillerson. Sono invece meno ottimista su piani e intenzioni di Trump. In ogni caso penso che sulla crisi in Ucraina è possibile raggiungere una posizione comune con gli Stati uniti e proseguire la linea comune sulla Russia, compreso il campo delle sanzioni», ha aggiunto Tusk.

Immigrazione
Quindi c'è l'immigrazione, argomento sul quale i provvedimenti decisi da Donald Trump hanno suscitato piccate critiche in Europa, che però, dal canto suo, continua a brancolare nel buio alla ricerca di una soluzione. Tusk ha infatti specificato che la questione dell'immigrazione verso l'Europa deve essere affrontata come «una crisi globale, non regionale o locale». E' con questo obiettivo che i Sette Grandi ne discuteranno durante il summit di oggi e domani in Siria. E' un problema che «appartiene a tutte le parti», ha aggiunto Tusk.

Meno contrasti si registrano invece sul tema della lotta al terrorismo. Tutti i leader europei hanno espresso solidarietà alla Gran Bretagna di Theresa May, colpita da un terribile attentato lo scorso lunedì presso il Manchester Arena. Proprio per questo, il presidente francese Emmanuel Macron si è impegnato con il primo ministro britannico a «fare tutto il possibile» per aiutare il Regno unito nella lotta al terrorismo internazionale. L'inquilino dell'Eliseo lo ha assicurato al capo del governo di Londra durante l'incontro bilaterale avuto questa mattina a Taormina, prima del vertice del G7. «Collaboreremo e faremo tutto il possibile per incrementare questa cooperazione a livello europeo, per fare di più da un punto di vista bilaterale contro il terrorismo», ha detto Macron a May.  «Abbiamo avuto questa settimana uno dei peggiori attacchi terroristici mai conosciuti e la Francia sa cosa vuol dire soffrire di attacchi terroristici», detto da parte sua Theresa May, a inizio incontro. «Questi eventi mostrano perché è così importante che si lavori insieme per sconfiggere il terrorismo», ha aggiunto. Il presidente francese da arte sua ha sottolineato che «l'Unione europea sarà unita nella negoziazione della Brexit ma Francia e Regno Unito continueranno a mantenere stretti legami in tutti i settori della cooperazione economica, di sicurezza e diplomatica».