Salvini: «Accetto gli insulti di Bossi ma chi lo imita è fuori»
Il leader leghista al Congresso in corso a Parma: «Per loro la porta è aperta: pazienti sì, fessi no». Maroni: La Lega è una sola, Salvini è il segretario. Saremo leali, quella che tu dirai è la linea, chi non la seguirà «fora di ball».

MILANO - «Mi ricordo quindici anni fa quando mi chiamava Bossi per mandarmi aff... alle due e mezza di notte. Io preferisco farlo dalle 8 alle 20, ma ognuno ha i suoi ritmi biologici. Ci sono abituato da allora». Così Matteo Salvini, nel suo intervento al Congresso della Lega in corso a Parma. «Questa è la sua famiglia, la sua casa, la sua comunità. Bossi diceva che non capivo niente allora, e coerentemente lo dice oggi. Prendo e etto in saccoccia il vaff... di Bossi per tutto quello che ha fatto, ma di quelli che cercano di imitare Bossi io non lo accetto. Per questi la porta è aperta, il mondo è grande. Pazienti sì ma fessi no».
Maroni: Salvini darà la linea, chi non ci sta «fora di ball»
«Un grazie di cuore a Matteo Salvini per quello che sta facendo, ha fatto e farà. Anche io da segretario ho ricevuto valanghe di critiche, ci sta. La Lega è una sola, Salvini è il segretario. Saremo leali, quella che tu dirai è la linea, chi non la seguirà fora di ball». Lo ha detto Roberto Maroni, intervenuto dal palco del congresso della Lega a Parma.
Grimoldi: «Dopo Lombardia e Veneto anche Piemonte per referendum»
«Le Regioni del Nord, pur marciando divise, stanno tornando compatte nel chiedere più autonomia amministrativa e fiscale. Adesso anche il Piemonte comincia a muoversi, su richiesta della Lega Nord, per varare una legge regionale per indire un referendum sull'autonomia sulla scia di quanto hanno già fatto Lombardia e Veneto». Lo afferma Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Lombarda-Lega Nord.
«Il 22 ottobre - aggiunge - milioni di cittadini lombardi e veneti si esprimeranno per chiedere più autonomia e il Piemonte potrebbe arrivare a ruota qualche mese dopo: di fatto, attraverso questa strada, si sta realizzando la 'macro regione' del Nord profetizzata dal professor Gianfranco Miglio, una grande area omogenea che, attraverso l'autonomia fiscale e amministrativa, diventerebbe una sorta di grande 'Alto Adige', che attirerebbe dall'estero imprese e capitali, e lavoro, diventando l'area più ricettiva e produttiva d'Europa».
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