4 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Cantiere centrodestra

Salvini: «Lavoro per unire ma Berlusconi decida su immigrazione e uscita dall'Euro»

Il Segretario della Lega Nord: «Spero che venga tanta gente a confermare le battaglie di questi tre anni e a preparare le battaglie dei prossimi tre anni. Per vincere non si guarda indietro». Maroni: «Chi vince le primarie sarà leader di tutti». Brunetta: «Unità centrodestra doverosa, vento è positivo».

Lega verso le primarie, Salvini: «Dobbiamo cambiare, altrimenti si torna al 3 per cento»
Lega verso le primarie, Salvini: «Dobbiamo cambiare, altrimenti si torna al 3 per cento» Foto: ANSA

MILANO - «Lavoro per unire, voglio una Lega che cresce, orgogliosa delle sue radici», un movimento che «per andare avanti non deve guardare indietro». Lo ha detto Matteo Salvini, parlando in diretta Facebook, che ha rimarcato le distanze con Forza Italia: «Nessuno - ha detto - mi può imporre un'alleanza obbligatoria con Berlusconi». Per Salvini, «la Lega forte fa la differenza rispetto alla Lega debole». E con Berlusconi va discusso il programma, che comprende lo stop all'immigrazione e l'uscita dall'euro. Salvini ha ricordato che Berlusconi ha governato «con Monti, con Letta e la prima parte di Renzi».
«Mi aspetto tanta partecipazione, che vengano a votare tante persone. Le primarie non sono come quelle del Pd, in cui pagando possono votare tutti, sono gratis, ma riservate agli iscritti di lunga data della Lega. Spero che venga tanta gente a confermare le battaglie di questi tre anni e a preparare le battaglie dei prossimi tre anni. Io ho voluto estendere la nostra proposta in tutta Italia. La battaglia la estendo a livello nazionale, con delle alleanze internazionali che passano da Trump a Putin».
«Se qualcuno pensa di tornare alla leghina piccola, al servizio di Arcore e di Berlusconi, ha capito male. Non guardiamo avanti, non indietro», ha concluso.

Maroni: «Chi vince sarà leader di tutti»
Chi vince le primarie della Lega sarà il «segretario di tutti» e all'interno del Movimento «non c'è nessun rischio spaccatura». Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine di una conferenza stampa a Varese. «La Lega è una. Domenica voterò per la Lega - ha detto - Ci sono due candidati: uno, Matteo Salvini, che è quello che ha portato la Lega alle percentuali astronomiche di oggi e che quindi ha ovviamente grandi meriti. E l'altro è Gianni Fava, che punta molto sul Nord, che è una cosa che sta sul cuore a tutti i leghisti. In entrambi i casi però - ha proseguito - la regola nostra è che da lunedì il nuovo segretario è il segretario di tutti. Adesso c'è molta passione nel dibattito interno ma da lunedì ci deve essere la Lega, punto, unita dietro il suo segretario».
A chi gli ha chiesto se esiste un rischio spaccatura interno, Maroni ha replicato. «No, assolutamente no. Io lavorerò, se sarà necessario, per evitare questo. La lunga storia della Lega è la storia di grandi successi da Umberto Bossi in poi, che deriva dal fatto che c'è il segretario e tutti gli altri che fanno un lavoro comune attuando le indicazioni del segretario, punto. Tutto il restio - ha concluso - appartiene alle storie di altri partiti, non della Lega».

Brunetta: «Unità centrodestra doverosa, vento è positivo»
«Todi è casa mia, l'Umbria è casa mia, negli ultimi anni abbiamo fatto grandi cose, vincendo o quasi vincendo. Adesso siamo pronti a vincere qui a Todi, nelle altre realtà della vostra regione, nelle altre realtà in Italia». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervenendo a Todi (Perugia) a un'iniziativa a sostegno del candidato sindaco Antonino Ruggiano.
«Il vento - ha sottolineato il capogruppi Fi - è positivo. Forza Italia negli ultimi mesi è tornata ad essere stabilmente il primo partito del centrodestra. E il centrodestra, con una Lega forte e con Fratelli d'Italia forti, unito è la prima area politica nel Paese: 33-34%. E non lo dico solo io, lo dicono tutti i sondaggi, tutti gli analisti. Ma l'unità del centrodestra è obbligatoria, dobbiamo stare insieme per tornare a vincere prima a livello locale e poi a livello nazionale».
«Dobbiamo tornare a vincere io dico - ha aggiunto ancora Brunetta - con Berlusconi in campo e leader del centrodestra. Dobbiamo tornare a prenderci quello che ci hanno tolto ingiustamente nel 2011. Vinciamo nei territori e poi vinciamo in Italia. Il centrodestra deve essere unito per conquistare il Paese. Il centrodestra il più ampio e più largo possibile, con tutti quelli che si riconoscono nei nostri valori e nella nostra area politica. Insieme con tutte le sensibilità che vogliono starci. E allora forza Forza Italia, forza Antonino Ruggiano a Todi. Vinciamo».